PRIMAVERA ANCORA IRREQUIETA, MA UNA FASE PIÙ STABILE E CALDA È QUASI ALLE PORTE
PRIMAVERA ANCORA IRREQUIETA, MA UNA FASE PIÙ STABILE E CALDA È QUASI ALLE PORTE
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Possiamo dire che la dinamica atmosferica negli ultimi giorni ha compiuto un passo avanti verso quel tipo di evoluzioni che caratterizzano la stagione calda. Siamo infatti passati dal passaggio dell’intensa perturbazione che è stata responsabile delle piogge eccezionali cadute soprattutto sul Piemonte alle condizioni di instabilità, cioè a quello stato dell’atmosfera che non contempla la formazione di superfici frontali strutturate ma si affida, per attivare la formazione di precipitazioni, alle correnti termo-convettive in cui è necessario avere aria fredda in quota e aria mite e umida nei bassi strati. Queste condizioni si legano prevalentemente all’ingresso di gocce fredde che si staccano dal flusso perturbato principale e che vagano a latitudini più basse rispetto a dove continua a scorrere il flusso perturbato principale.

Anche nei prossimi giorni, orientativamente fino a metà della prossima settimana, non ci saranno sostanziali cambiamenti perché il bacino centro-occidentale del Mediterraneo continuerà a essere meta di nuovi apporti di vorticità ciclonica, pronti a mantenere attivo il sollevamento dinamico delle masse d’aria per formare precipitazioni a prevalente carattere convettivo. Per un impulso in transito infatti tra oggi e domani e destinato soprattutto al versante adriatico, ce ne sarà un altro pronto a entrare nel corso del fine settimana con una traiettoria più occidentale e impegnare così soprattutto il Nord-Ovest, la Sardegna e il versante tirrenico. Quest’ultimo sistema dovrebbe evolvere in direzione delle due Isole Maggiori e sarà seguito da un moderato aumento delle altezze di geopotenziale in quota che spegnerà gradualmente le condizioni di instabilità, rendendo così meno probabile la cumulogenesi e i suoi effetti. Un valido aiuto per avere uno stato del tempo più stabile arriverà a cavallo tra aprile e maggio, quando assisteremo a una modesta espansione del promontorio nord africano che sarà indotto a estendere la propria influenza verso l’Italia, a seguito della probabile posizione che andrà ad assumere una più estesa goccia fredda a ovest della penisola iberica. Gli ultimi ricalcoli della modellistica numerica delineano la possibilità di avere una prima bozza di configurazione di blocco a omega, con due circolazioni cicloniche ai fianchi della campana anticiclonica che comunque potrebbe risentire, già lungo i paralleli passanti per l’Europa centrale, di alcuni disturbi legati agli impulsi perturbati atlantici. Non è quindi ancora ben chiaro se ed eventualmente come questo disegno sinottico verrà confermato o ridisegnato: per il momento possiamo dar credito solo alla sua fase iniziale che cadrà grosso modo tra il 30 aprile e il 2 maggio, quando il tempo sarà probabilmente più stabile e le temperature massime, in aumento, potrebbero anche superare la soglia dei 24-25 °C, specie nelle aree interne.