IL MEDITERRANEO PIÙ CALDO E I FLUSSI ALTERATI DI VAPORE ACQUEO

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IL MEDITERRANEO PIÙ CALDO E I FLUSSI ALTERATI DI VAPORE ACQUEO

IL MEDITERRANEO PIÙ CALDO E I FLUSSI ALTERATI DI VAPORE ACQUEO

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

La dinamica atmosferica continua a mostrare qual è una delle conseguenze più evidenti del salto della stagione invernale. La mancanza di ondate di freddo alle nostre latitudini e di periodi caratterizzati da temperature inferiori alla norma, capaci di durare più di quattro o cinque giorni e di riproporsi più volte nel corso di una stagione, si rileva in modo particolare nell’impossibilità in cui si trova il Mar Mediterraneo di raffreddarsi e quindi di rilasciare quel calore che viene accumulato soprattutto in estate.

Per esempio, anche in questi giorni di metà aprile il settore occidentale del nostro bacino sta sperimentando una temperatura marina superficiale di circa 3-4 °C superiore alle medie climatologiche calcolate sul trentennio 1982-2011 e segue un mese di marzo che è stato anch’esso più caldo del normale, come lo sono stati anche i mesi precedenti (fig. 1).

Ci troviamo quindi in un sistema in cui diventa significativo anche il passaggio di vapore acqueo dalla superficie marina alle masse d’aria che sovrastano le nostre latitudini e che qui entrano a fare parte della nostra circolazione atmosferica. Anche per questo motivo diventa quindi più frequente imbattersi in situazioni in cui il contenuto di materia prima messo a disposizione per produrre nubi e precipitazioni è, in rapporto alla stagione, di gran lunga superiore rispetto a quello che dovrebbe circolare. A retroso, in figura 2, sono per esempio riportati alcune situazioni molto recenti, in cui il flusso di vapore acqueo previsto ha raggiunto valori marcatamente anomali: oggi 16 aprile e poi 27 e 17 gennaio 2025. Se il serbatoio contiene più vapore acqueo e questo vapore acqueo è indotto a condensare secondo le modalità impostate dalle figure di bassa pressione o dalle forzanti orografiche, la produzione di precipitazioni più abbondanti diventa una diretta conseguenza.

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