Una spirale di comete avvolge il Sistema Solare

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Una spirale di comete avvolge il Sistema Solare

Ipotizzata da una simulazione con il supercomputer Pleiadi
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Rappresentazione artistica del Sistema Sola esterno (fonte: NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica del Sistema Sola esterno (fonte: NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva) –

C’è una spirale che avvolge il nostro Sistema Solare, è fatta da alcune delle miliardi di comete che popolano la Nube di Oort che si trova nella regione più esterna del nostro sistema panetario.

Lo indicano le simulazioni fatte con il supercomputer Pleiadi della Nasa, analizzate nello studio guidato da David Nesvorny, dell’Istituto di ricerca Southwest negli Stati Uniti e online su ArXiv, la piattaforma che raccoglie gli studi non ancora sottoposti all’esame della comunità scientifica.

Le spirali sono alcune delle forme più popolari nell’universo. Ne sono magnifici esempi molte galassie come la nostra Via Lattea e ora lo studio ne ipotizza la presenza anche nella zona più esterna del Sistema Solare. La simulazione ha ricostruito la nascita del Sistema Solare e la sua evoluzione dell’arco di oltre 4 miliardi di anni ed è così che è emersa la struttura spirale che lo avvolge, fatta di comete.

Secondo gli autori dello studio questo accade perchè, sebbene gran parte delle comete siano distribuite in modo casuale, alcune di esse si trovano in zone di equilibrio disposte come i bracci di una spirale. 

Confermare questa ipotesi sarà molto complicato perché con gli attuali telescopi  è quasi impossibile riuscire a vedere comete così distanti. La Nube di Oort è infatti circa mille volte più estesa rispetto alla distanza tra Sole e Terra e osservare oggetti piccoli a quelle distanze è una sfida che va oltre alle capacità degli attuali telescopi.

Le cose, dicono gli autori della ricerca, potrebbero cambiare grazie al programma di osservazioni Legacy Survey of Space and Time, previsto grazie al  nuovo grande telescopio Vera Rubin e della durata di 10 anni. Sebbene il suo obiettivo sia studiare la radiazione cosmica di fondo, una sorta di impronta fossile del Big Bang, il programma potrebbe cogliere i passaggi delle comete più lontane e aiutare a ottenere una mappa utile per confermare o meno la disposizione a spirale prevista dalle simulazioni.

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