QUANDO IL GELO SI FERMA ALLE SPALLE DI TRIESTE
QUANDO IL GELO SI FERMA ALLE SPALLE DI TRIESTE
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
In meteorologia, Trieste è da sempre conosciuta come la «porta della bora». Da qui arrivano – o forse è il caso di parlare al passato e dire che arrivavano – le ondate di gelo dall’est europeo, cioè da quell’area del nostro continente in cui era solito formarsi, nel corso della stagione invernale, il famoso anticiclone termico russo-siberiano.
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Quando una massa d’aria continentale di natura artica o polare si metteva in movimento da est verso ovest lungo il fianco meridionale del campo di alta pressione, che trovava nell’anticiclone scandinavo o in quello delle Azzorre un valido alleato per permettere proprio a quell’aria gelida di avanzare fino alle nostre latitudini, ecco che allora Trieste era la prima città italiana a risentire degli effetti di questa dinamica perché avvisava che quel gelo stava per entrare. Quell’aria gelida entrava senza lasciare spazio all’immaginazione. Era vero gelo, non certo quello che oggi viene strombazzato ai quattro venti per qualche giorno con temperature che faticano anche a portarsi nelle medie del periodo e la neve che a malapena arriva ad imbiancare fino a quote collinari. Quel gelo entrava e faceva subito vedere a Trieste quale era la propria qualità nelle temperature registrate già nel momento dell’irruzione, con i valori che si portavano velocemente al di sotto dello zero e qui rimanevano per tutto il giorno: erano giornate di ghiaccio.
Tra il 16 e il 18 febbraio andremo davvero vicini a questa situazione. La massa di aria gelida che guadagnerà infatti l’Europa centro-orientale e la penisola balcanica arriverà con la sua parte più avanzata proprio alle porte della città giuliana: dall’andamento delle isoterme previste a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri, alle spalle del Carso triestino si può infatti osservare l’addensamento dell’aria fredda nei valori che rapidamente decresceranno per passare da -1/-2 °C a -8/-9 °C in poche centinaia di chilometri. Quel freddo intenso, con buona probabilità, non farà ulteriori passi avanti se non con qualche soffio parzialmente mitigato che interesserà la nostra penisola e in particolare i versanti orientali. Quel freddo intenso si fermerà alle spalle di Trieste, cioè alle spalle di quella città che è da sempre stata sentinella del suo arrivo.