LE ORIGINI DELLA PESANTE ONDATA DI MALTEMPO IN ARRIVO SULLE ESTREME REGIONI MERIDIONALI E SULLA SARDEGNA

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LE ORIGINI DELLA PESANTE ONDATA DI MALTEMPO IN ARRIVO SULLE ESTREME REGIONI MERIDIONALI E SULLA SARDEGNA

LE ORIGINI DELLA PESANTE ONDATA DI MALTEMPO IN ARRIVO SULLE ESTREME REGIONI MERIDIONALI E SULLA SARDEGNA

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Nel pieno della stagione invernale sta prendendo forma, sul Mediterraneo centrale, una spiccata fase di maltempo legata a un’insidiosa circolazione depressionaria in arrivo dall’entroterra nord-africano. L’evoluzione prospettata dalla modellistica numerica ha una lontana storia che parte addirittura dalle latitudini a sud del Tropico del Cancro dove, fino a qualche giorno fa, era parcheggiata una blanda figura depressionaria (fig. 1, a sinistra) che è entrata gradualmente in connessione con la coda della saccatura giunta alle nostre latitudini in compagnia dell’aria artica all’inizio di questa settimana e che al momento sta per inglobare anche una goccia fredda che, nelle ultime ore, è confluita verso l’Italia dopo essersi mossa lungo il fianco orientale di un maestoso anticiclone di blocco in fase di espansione dall’Europa occidentale a quella centrale (fig. 1, a destra).

Si è così creato un canale depressionario in quota che attraversa in diagonale in continente africano, dalla Mauritania e dal Senegal fino alla Libia, attraverso cui l’atmosfera sta trasportando vapore acqueo: si tratta di un canale di aria umida di origine tropicale che, come si può osservare dall’EFI (Extreme Forecast Index), raggiunge valori marcatamente anomali proprio lungo questo percorso (fig. 2, a sinistra) ed è destinata a entrare sul Mediterraneo nelle prossime ore (fig. 2, a destra). A contatto con la superficie del nostro bacino – che sul settore tra l’Egeo e il Golfo della Sirte presenta anomalie positive di temperatura di circa 2-3 °C (fig. 2, a destra, nel riquadro) – questa massa d’aria riceverà un ulteriore apporto di umidità e, allo stesso tempo, entrerà nella circolazione ciclonica ormai in risalita dall’entroterra libico e in successivo approfondimento, fino a raggiungere nel primo pomeriggio di domani (venerdì 17) la Tunisia con una pressione minima di circa 1007 hPa. Non si tratterà di un campo di pressione caratterizzato da valori particolarmente bassi, ma ancora una volta ci troveremo di fronte a un intenso flusso di correnti che si genererà a seguito di un forte gradiente barico impostato con il campo anticiclonico ben saldo sull’Europa centrale, dove si registreranno valori prossimi al livello del mare tra i 1038 e i 1041 hPa. La ventilazione, in arrivo prevalentemente dal quadrante sud-orientale sull’area ionica fino a ruotare tra est e nord-est sulla costa tirrenica della Sardegna (fig. 3), esporrà queste aree al sollevamento orografico forzato di una massa d’aria mite ed eccessivamente umida se rapportata al contenuto di vapore acqueo che dovremmo avere in questo periodo dell’anno.

Il tipo di tempo che sta prendendo forma, destinato a interessare questi settori soprattutto tra domani e sabato, avrà quindi connotati più autunnali e, proprio a causa delle notevoli potenzialità legate all’origine della massa d’aria coinvolta, potrebbe determinare precipitazioni anche molto abbondanti. Nonostante ci troviamo ormai prossimi all’evento, non è possibile fornire una stima accurata degli accumuli previsti perché la circolazione depressionaria è di limitata estensione spaziale e quindi, a seconda del modello considerato, varia seppur di poco la sua posizione. Dal momento che questo aspetto si ripercuote sull’inclinazione dei flussi interagenti con le barriere montuose che ne determinano a loro volta la salita forzata lungo i versanti esposti, si osservano differenze localmente consistenti dei picchi pluviometrici attesi: nel complesso, possiamo solo dire che nelle aree indicate sarà possibile registrare cumulate puntuali anche oltre i 200-250 millimetri entro il fine settimana, a causa di precipitazioni anche di tipo temporalesco che potrebbero assumere carattere di nubifragio. Nevicate molto abbondanti sull’Etna, sull’Aspromonte e sulla Sila e sui rilievi della Sardegna, ma a quote montuose.

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