La risalita dell’acqua salata verso l’entroterra minaccia l’agricoltura costiera globale
Un team di ricercatori, coordinato dal Prof. Paolo Tarolli, del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) dell’Università di Padova, ha condotto uno studio per determinare le principali cause globali dell’intrusione del cuneo salino nell’agricoltura costiera e quantificare l’estensione delle aree potenzialmente a rischio. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista «Environmental Research Letters» e vede come prima autrice la dott.ssa Aurora Ghirardelli del TESAF
Fonte: Università di Padova
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L’agricoltura costiera riveste un ruolo fondamentale per la produzione alimentare globale. Molti sistemi agricoli costieri si trovano nei grandi delta fluviali, aree densamente abitate e coltivate. Oltre alla loro importanza economica, queste zone hanno un elevato valore naturalistico e socio-culturale, tanto che numerose aree agricole costiere sono protette da iniziative dell’ONU come siti UNESCO o Sistemi del Patrimonio Agricolo di Rilevanza Globale della FAO. Tuttavia, l’agricoltura costiera è sempre più minacciata dall’intrusione del cuneo salino, un fenomeno di risalita dell’acqua salata verso l’entroterra, sia in superficie che nel sottosuolo, che porta a scarsità di acqua dolce, salinizzazione del suolo, perdita di fertilità e danni alle colture. I cambiamenti climatici in atto, insieme alle numerose pressioni antropiche che agiscono sull’agricoltura costiera, possono seriamente minacciare la sicurezza alimentare di queste zone e non solo, poiché proprio nelle aree costiere sono situati alcuni dei principali “granai” a livello mondiale, come i delta del Nilo, del Mekong o del Gange-Brahmaputra-Meghna.
Nonostante la rilevanza del fenomeno a livello mondiale, manca una visione globale d’insieme sull’impatto dell’intrusione del cuneo salino sull’agricoltura costiera. Questa lacuna rende difficile confrontare diverse regioni, identificare aree con dati scientifici sufficienti e progettare misure di adattamento mirate.
Il recente articolo Global impact of seawater intrusion on coastal agriculture, pubblicato su «Environmental Research Letters» https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/ad9bcd) da Aurora Ghirardelli, Eugenio Straffelini, Edward Park, Vincenzo D’Agostino, Roberta Masin e Paolo Tarolli, cerca di approfondire questo tema, analizzando, a scala globale, le principali cause e gli hotspot noti, ed effettuando una stima dell’area agricola mondiale potenzialmente affetta da risalita del cuneo salino.
«I principali hotspot documentati includono il Mediterraneo, il Subcontinente Indiano, il Sud-Est asiatico, e la regione del Mar di Bohai in Cina. I fattori scatenanti includono l’innalzamento del livello del mare, la siccità, l’eccessivo prelievo dalle falde acquifere, e le alterazioni ai letti fluviali – spiega Paolo Tarolli. Abbiamo inoltre prodotto una mappa globale dei terreni agricoli vulnerabili all’intrusione del cuneo salino a causa della bassa altitudine e della vicinanza alla costa. Abbiamo stimato circa 87 milioni di ettari di terreni
comprese aree in cui la risalita del cuneo salino non è ancora stata documentata nella letteratura scientifica».
Lo studio è basato su una estesa literature review e sull’utilizzo di dati satellitari e territoriali open-access, analizzati tramite la piattaforma online Google Earth Engine, che rendono la metodologia interamente replicabile.
«Il degrado dei suoli causato dalla salinizzazione potrà portare come conseguenza l’abbandono dei terreni coltivati e migrazioni di massa verso aree più sicure. Le proiezioni dell’innalzamento del livello del mare indicano il Nord America, il subcontinente indiano e il Sud-Est asiatico come ad alto rischio per la risalita del cuneo salino – dice Aurora Ghirardelli -. Inoltre, regioni come il Sud-Est asiatico, il subcontinente indiano e il Golfo di Guinea sperimenteranno una crescita demografica significativa nelle aree costiere.»
Comprendere le dinamiche attuali e future della risalita del cuneo salino è cruciale per progettare strategie di mitigazione e adattamento efficaci nell’agricoltura costiera, al fine di supportare l’approvvigionamento alimentare.