10-14 GENNAIO: VERSO UN BLOCCO ANTICICLONICO DALLE POTENZIALITÀ SPUNTATE
10-14 GENNAIO: VERSO UN BLOCCO ANTICICLONICO DALLE POTENZIALITÀ SPUNTATE
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Dopo aver lasciato alla modellistica numerica qualche giorno per districarsi tra i complessi calcoli inerenti alla previsione del quadro sinottico previsto per i primi giorni della seconda decade del mese, vediamo se con l’ultimo ricalcolo abbiamo fatto dei passi in avanti e quindi se è possibile scrivere le prime considerazioni sul quadro generale inerente alla disposizione della figura di alta pressione di cui abbiamo parlato nella precedente analisi. Pur con ancora delle incertezze, che stanno comunque iniziando a diminuire perché piano piano ci stiamo avvicinando alla data di scadenza – a tal proposito, si veda il semaforo che da rosso diventa giallo – la previsione media di ensemble relativa alla disposizione del campo di pressione al livello del mare conferma la presenza di un robusto anticiclone che potrebbe collocare i propri massimi al livello del mare sul triangolo europeo compreso tra la penisola scandinava, la Germania e le Isole Britanniche.
Almeno in una prima fase, l’asse della figura barica dovrebbe disporsi da sud-ovest verso nord-est e richiamare così aria fredda dalle aree settentrionali e orientali del nostro continente. Non abbiamo ancora la possibilità di sciogliere la prognosi sull’entità del possibile raffreddamento perché ci troviamo di fronte a una situazione meteorologica in evoluzione e, in particolare, condizionata da una marcata avvezione di aria calda subtropicale che scorrerà lungo il fianco occidentale del campo di alta pressione, in azione congiunta con un’energica depressione d’Islanda presente a ovest. Questa dinamica comporterà, inevitabilmente, un taglio all’apporto dell’aria fredda che si farà strada probabilmente verso l’Europa centro-orientale tra il 10 e il 12 gennaio – cioè mentre la pulsazione anticiclonica punterà verso le alte latitudini – e che poi rimarrà qui isolata estendendosi anche alla penisola balcanica nel momento in cui la spinta del flusso subtropicale respingerà il serbatoio freddo verso le aree artiche. Di conseguenza, potrebbe non essere poi molta la quantità della massa d’aria fredda che sarà a disposizione del campo di alta pressione per essere poi immessa nella sua circolazione oraria ed, eventualmente, interessare in parte anche la nostra penisola.
Tra l’altro, questa evoluzione ci permette anche di osservare quale sarà probabilmente la distribuzione dell’anomalia della temperatura a 850 hPa: solo tra l’area balcanica e l’Italia la massa d’aria in arrivo potrebbe essere più fredda del normale – e nemmeno in modo così significativo – mentre altrove ci troveremmo in una situazione di anomalia termica positiva. Anche sulla Russia settentrionale (si veda il riquadro), avere temperature a circa 1500 metri tra -5 e -11 °C vorrebbe dire, per queste latitudini, essere all’incirca tra i 2 e i 6 °C sopra la media del periodo. In linea di massima, possiamo quindi concludere che non dovrebbe prospettarsi un’irruzione fredda particolarmente importante perché la posizione che andrà assumendo il campo anticiclonico non sarà favorevole a un vero e proprio blocco del flusso atlantico che, invece, sarà libero di scorrere alle alte latitudini e di disturbare e limitare l’entità del carico freddo destinato a portarsi verso le medie latitudini europee per poi entrare, da qui, nella circolazione impostata dal campo anticiclonico. Teniamo poi in considerazione che nei prossimi 4-5 giorni i nuovi ricalcoli aggiusteranno ulteriormente lo scenario nei dettagli e che, come l’esperienza insegna, man mano che ci avviciniamo alla scadenza della previsione è da prendere in considerazione anche una correzione al rialzo dei valori delle isoterme a 850 hPa e delle corrispondenti anomalie. Aspetteremo ancora qualche giorno e poi faremo un ulteriore passo avanti. A presto!