Svelati i segreti del misterioso Lago Enigma in Antartide
In Antartide, sotto una spessa copertura di ghiaccio perenne, un team di ricercatori italiani INGV e CNR ha scoperto un ecosistema unico nel suo genere all’interno del Lago ENIGMA, un bacino di acqua dolce in prossimità della base italiana Mario Zucchelli.
di Stefano Urbini
tratto da INGVAMBIENTE
Fino a poco tempo fa considerato completamente ghiacciato, il lago si trova sotto uno strato di ghiaccio di spessore in alcuni punti anche superiore ai 14 metri. Ospita una massa d’acqua liquida di almeno 12 metri di profondità. Il team ha eseguito delle perforazioni prelevando campioni dal ghiaccio superficiale, dalla colonna d’acqua e del fondale. Le analisi chimiche e microbiologiche dei campioni hanno mostrato che il lago è privo di sostanze nutritive, ma sono stati individuati tappeti microbici mai osservati prima in ambienti come questo: pellicole di colonie microbiche alte fino a 40 centimetri e con un diametro di 60 centimetri. Le analisi genetiche condotte sui campioni di acqua hanno rivelato un’elevata presenza di batteri appartenenti al gruppo dei Patescibacteria. Questi microorganismi, con dimensioni medie di 200-350 nanometri, sono tra i più piccoli conosciuti e non erano mai stati trovati in ambienti subglaciali.
I laghi subglaciali: habitat unici sotto la calotta antartica
I laghi subglaciali dell’Antartide sono ambienti isolati da milioni di anni e possono essere sepolti sotto chilometri di ghiaccio. Il loro stato liquido è garantito dall’enorme pressione esercitata dalla calotta glaciale e dal calore geotermico emesso dalle rocce del sottosuolo. Questi fattori, uniti alla morfologia del continente, permettono all’acqua di raccogliersi in veri e propri laghi sotto spesse coltri di ghiaccio oppure di incanalarsi in un complicato reticolo idrografico.
L’indagine sul lago ENIGMA rappresenta un nuovo tassello nella comprensione di questi ecosistemi estremi, che non solo conservano tracce della vita terrestre, ma offrono anche modelli per studiare la sopravvivenza in condizioni proibitive.
Il gigante nascosto
Tra tutti i laghi subglaciali conosciuti, il Lago Vostok è senz’altro il più grande e affascinante. Scoperto tra il 1959 e il 1964 grazie a prospezioni sismiche nell’area della stazione russa di Vostok, è sepolto sotto ben 3768 metri di ghiaccio, quanto 75 Colossei impilati uno sull’altro!
Le dimensioni sono impressionanti: con una superficie di 15.690 km², il Lago Vostok è simile in dimensione al Lago Ontario, uno dei Grandi Laghi del Nord America. Ha una lunghezza di 250 km e una larghezza di 50 km. Ha una profondità massima di 1000 m e un volume di 5400 km³, ben 108 volte quella del Lago di Garda, il più grande lago italiano!
Questo lago, forse il più isolato e antico della Terra, è un ecosistema estremo. Le sue acque, estremamente povere di nutrienti sono sovrasature di ossigeno. Rappresenta un ambiente letale per la maggior parte degli organismi conosciuti, creando una condizione di ‘avvelenamento da ossigeno’. Qualunque forma di vita in grado di sopravvivere qui deve aver sviluppato adattamenti straordinari per resistere a queste condizioni estreme.
La profondità e l’isolamento del Lago Vostok pongono sfide tecniche e tecnologiche significative. Esplorarlo senza contaminare un ecosistema così unico richiede metodi altamente sofisticati.
Per questo motivo, i ricercatori si concentrano anche su laghi più piccoli e accessibili, come il Lago ENIGMA, per raccogliere dati preziosi senza rischiare di compromettere habitat antichi e fragili.
Il contributo INGV nell’esplorazione dei laghi nascosti
Il ruolo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è stato fondamentale nella scoperta e nello studio del Lago ENIGMA. Grazie a trent’anni di esperienza nel campo della radioglaciologia, il team INGV ha sviluppato sistemi radar avanzati capaci di esplorare la calotta glaciale antartica con precisione. Utilizzando questa tecnologia, il gruppo ha individuato le caratteristiche principali del lago, definendo i punti di perforazione ideali per il prelievo dei campioni senza compromettere l’ecosistema.
Dal 1995, i ricercatori INGV hanno partecipato a numerose missioni del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA), contribuendo alla scoperta di oltre 30 laghi subglaciali e mappando più di 36.000 chilometri di linee radar. La radioglaciologia, basata sulla riflessione di onde elettromagnetiche, ha permesso di confermare la presenza di acqua liquida sotto lo spesso strato di ghiaccio antartico, aprendo nuove prospettive per la ricerca paleoclimatica e biologica.
Dai segreti dell’Antartide allo spazio profondo
La scoperta di ecosistemi estremi nei laghi subglaciali antartici ha implicazioni che vanno oltre il nostro pianeta. Ambienti simili potrebbero esistere su corpi celesti come Europa, la luna di Giove, ed Enceladus, la luna di Saturno. Sotto le loro spesse calotte di ghiaccio che li ricoprono, si ritiene infatti altamente probabile la presenza di oceani liquidi che potrebbero ospitare forme di vita microbica.
I risultati delle analisi del Lago ENIGMA arricchiscono la comprensione della biodiversità terrestre. Offrono inoltre modelli unici per studiare l’origine e l’evoluzione della vita nell’universo.
Il nostro pianeta, con i suoi mondi nascosti, può essere la chiave per esplorare i segreti della vita stessa.