QUALCHE DETTAGLIO SUL MALTEMPO DEL PRIMO IMPULSO FREDDO, IN ARRIVO TRA GIOVEDI’ 19 E VENERDÌ 20 DICEMBRE

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QUALCHE DETTAGLIO SUL MALTEMPO DEL PRIMO IMPULSO FREDDO, IN ARRIVO TRA GIOVEDI’ 19 E VENERDÌ 20 DICEMBRE

QUALCHE DETTAGLIO SUL MALTEMPO DEL PRIMO IMPULSO FREDDO, IN ARRIVO TRA GIOVEDI’ 19 E VENERDÌ 20 DICEMBRE

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Dopo aver delineato la tendenza fino agli ultimi giorni dell’anno, iniziamo a fornire qualche dettaglio relativo ai due impulsi di aria fredda che transiteranno sulla nostra penisola nei prossimi 7-8 giorni e che manterranno particolarmente movimentate le nostre condizioni meteorologiche.

Ci soffermiamo, per il momento, a esaminare il passaggio della prima perturbazione che inizierà a far sentire i propri effetti dal pomeriggio di giovedì 19 dicembre, quando con il proprio fronte freddo si avvicinerà alla nostra catena alpina (fig. 1).

Pilotata da una profonda depressione presente sulla penisola scandinava ed inserita all’interno dello scivolo barico che questa figura di bassa pressione andrà costruendo con l’alta pressione delle Azzorre, la perturbazione si muoverà velocemente verso il bacino del Mediterraneo dove entrerà nella notte su venerdì 20 per poi arricciarsi attorno a una depressione secondaria che, come sempre avviene in questi casi, prenderà forma sui nostri mari e accompagnerà l’evoluzione dell’intero sistema che sarà destinato a raggiungere rapidamente il Centro-Sud (fig. 2).

A seguito di questa evoluzione si attiveranno intensi venti in rotazione attorno al minimo che, nelle ore centrali di venerdì 20, è previsto posizionarsi sulle regioni centrali: si tratterà di una circolazione in cui la velocità media dei flussi d’aria potrà raggiungere livelli di burrasca e quindi essere associata anche a raffiche di tempesta e di tempesta forte – cioè a velocità superiori ai 100 km/h – specie in mare aperto. Di pari passo, anche lo stato del moto ondoso è previsto aumentare rapidamente, fino a raggiungere un grado per lo più compreso tra agitato e grosso, specie sui bacini centro-meridionali.

Con l’impostazione dei venti dai quadranti settentrionali entrerà anche l’aria fredda che inizierà a propagarsi sulla penisola a partire dalle regioni di Nord-Est, dal versante adriatico e dalla Valle del Rodano: non arriverà il gelo e nemmeno il freddo intenso dal momento che le isoterme a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri, non dovrebbero raggiungere valori inferiori ai -2/-3 °C. Una diminuzione delle temperature, a tratti anche sensibile, dovrà comunque essere tenuta in considerazione, oltre che un calo della quota dello zero termico e del limite delle nevicate, previste scendere in Appennino fino a quote collinari sul settore settentrionale e in Sardegna. Per quanto riguarda i fenomeni, la fase prefrontale inizierà a dare i propri frutti giovedì, con le precipitazioni in intensificazione specie tra il pomeriggioe la serata sul Levante Ligure e sulla Toscana settentrionale e tra Lombardia e il Nord-Est (fig. 3, a sinistra).

Qualche pioggia sparsa anche sul resto del Nord, sul versante tirrenico e sulla Sardegna. Nevicate sulle Alpi di confine del Nord-Ovest intorno ai 1500 metri e tra i 1200 e i 1500 metri sui restanti settori centro-orientali. Venerdì, invece, si attiveranno intensi venti di föhn al Nord-Ovest, mentre i fenomeni tenderanno a esaurirsi nel corso del giorno al Nord-Est, con nevicate fin verso i 500-800 metri (fig. 3, a destra). Insisterà invece il maltempo al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, con i fenomeni che tenderanno a concentrarsi soprattutto sul versante adriatico centrale e sul basso versante tirrenico per via della circolazione ciclonica che sarà agevolata a salire in quota grazie al contributo orografico (stau). Con il graduale afflusso di aria fredda, la neve in Appennino si porterà, con buona probabilità, dai 500-700 metri di quello settentrionale ai 1200-1400 metri di quello meridionale, dove l’aria fredda giungerà soprattutto dalla notte su sabato. Nevicate anche sui rilievi della Sardegna, in genere fino a 600-800 metri.

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