LINEA DI TENDENZA FINO ALLA FINE DELL’ANNO

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LINEA DI TENDENZA FINO ALLA FINE DELL’ANNO

LINEA DI TENDENZA FINO ALLA FINE DELL’ANNO

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Un campo anticiclonico si è insediato sull’Europa centro meridionale dove trasporta aria mite proveniente dalle latitudini subtropicali marittime e determina condizioni atmosferiche stabili che, in inverno, comportano anche la formazione di nebbie e di nubi basse. Questa evoluzione rientra in quella vivacità atmosferica di cui abbiamo parlato nell’ultima analisi dal momento che questo disegno sinottico sarà destinato a essere messo in crisi tra giovedì 19 e venerdì 20 dicembre dal passaggio di una veloce saccatura nord-atlantica che accompagnerà una perturbazione e permetterà l’ingresso, alle nostre latitudini, di una massa d’aria più fredda di origine polare marittima. L’anticiclone non scomparirà però dalla scena perché, a seguito del passaggio di questa saccatura, una nuova pulsazione prenderà forma sul vicino Oceano Atlantico e spianerà la strada al passaggio di un secondo impulso freddo, destinato ad attraversare la nostra penisola tra il 23 e il 25 dicembre.

Il segnale medio di questa evoluzione è ben illustrato dal quadro sinottico previsto tra il 20 e il 26 dicembre (fig. 1), con la nostra penisola che si troverà a metà strada tra l’azione stabile della figura anticiclonica a ovest e quella instabile della figura depressionaria, presente sulla penisola balcanica. In questa fase, le temperature si porteranno anche al di sotto dei valori medi del periodo specie sul versante adriatico e al Sud dove assisteremo, con buona probabilità, al passaggio di precipitazioni che saranno nevose in Appennino a quote che potrebbero spingersi fino alla collina: per i dettagli, si rimanda ai prossimi aggiornamenti. Negli ultimi giorni dell’anno, invece, il segnale anticiclonico potrebbe diventare più robusto anche sul Mediterraneo centrale dal momento che la figura di alta pressione dovrebbe spostare i propri massimi in quota e al suolo dal vicino Oceano Atlantico all’Europa centro-occidentale ed interessare così più direttamente anche la nostra penisola (fig. 2).

Al momento non abbiamo a disposizione indicazioni affidabili per sapere se l’atmosfera avrà in mente di costruire una configurazione di blocco, anche se i primi segnali cominciano a lasciar intendere una maggiore persistenza dell’anticiclone che rimane ancora tutta da definire ma che, allo stesso tempo, già inquadra per esempio il settore di Nord-Ovest come quello in cui risulterà più probabile l’avvio di un periodo con precipitazioni scarse o del tutto assenti. Il venir meno della vivacità atmosferica finora vissuta potrebbe quindi accompagnarci a un bivio perché dall’evoluzione futura di questa situazione sapremo se prenderà forma una configurazione barica più stabile o se, con l’avvio del nuovo anno, avremo modo di osservare il passaggio di nuovi episodi perturbati.

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