ULTIMA SETTIMANA DELL’AUTUNNO METEOROLOGICO RELATIVAMENTE TRANQUILLA
ULTIMA SETTIMANA DELL’AUTUNNO METEOROLOGICO RELATIVAMENTE TRANQUILLA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
La stagione autunnale, ormai sulla via del tramonto dal punto di vista meteorologico, ha sottoposto e sta sottoponendo buona parte del nostro continente a una dinamica atmosferica particolarmente vivace che apporta condizioni di marcato maltempo a causa del passaggio di depressioni tempestose che negli ultimi giorni hanno spazzato il settore centro-occidentale europeo con venti di burrasca forte e raffiche da uragano. Nel corso di questa settimana anche le nostre latitudini non sono state risparmiate da questa evoluzione e dalle conseguenze che questa vivacità atmosferica ha comportato dal punto di vista termico, con repentine variazioni della temperatura che si sono verificate durante l’avvicendamento tra masse d’aria miti e di matrice artica.
L’ultimo ciclone che sta condizionando lo stato del tempo europeo è la tempesta Bert (fig. 1): poco a nord-ovest dell’Irlanda, nella notte scorsa il minimo ha raggiunto nel proprio centro un valore di ben 942 hPa, andando di fatto a spalmare sull’Europa centro-occidentale un gradiente barico orizzontale di quasi 100 hPa con un campo anticiclonico di 1038 hPa al livello del mare presente sulla regione balcanica e sollecitato a rimontare in sede mediterranea dalla medesima figura ciclonica. L’intensa avvezione di aria calda si sta dirigendo verso la Germania e raggiungerà la Russia occidentale nella notte su martedì, quando a circa 1500 metri la temperatura si porterà fino a 14-16 °C oltre la media climatologica del periodo.
Il flusso molto mite precede un fronte freddo che nelle prossime ore si muoverà verso levante sotto la spinta della circolazione ciclonica. La figura depressionaria andrà comunque colmandosi nel corso delle prossime ore e si ritirerà verso le alte latitudini sfilando verso nord-est. A seguito di questa evoluzione la perturbazione si attenuerà, ma riuscirà comunque con la propria coda a raggiungere le regioni settentrionali e quelle del versante tirrenico fino alla Campania in particolar modo tra martedì 26 e mercoledì 27, quando causerà precipitazioni per lo più deboli che saranno a carattere nevoso sulle Alpi oltre i 1200-1500 metri. Nella seconda parte della settimana che sta per iniziare, bisognerà invece vedere come la modellistica numerica inquadrerà l’evoluzione della coda della saccatura – legata sempre alla medesima figura depressionaria – che ritirandosi verso nord ma contemporaneamente incalzata anche da una rimonta anticiclonica potrebbe ricevere un invito a approfondirsi nuovamente sull’Europa centrale e andare così a influenzare probabilmente le condizioni atmosferiche anche di alcune nostre regioni centro-settentrionali (fig. 2): a tal proposito il segnale medio che emerge dallo scenario probabilistico sarebbe anche orientato alla genesi successiva di una goccia fredda. Ne sapremo sicuramente qualcosa di più, come sempre, nei prossimi aggiornamenti.