PRIME INDICAZIONI SULLE NEVICATE DI GIOVEDÌ AL NORD

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PRIME INDICAZIONI SULLE NEVICATE DI GIOVEDÌ AL NORD

PRIME INDICAZIONI SULLE NEVICATE DI GIOVEDÌ AL NORD

di Andrea Corigiano – Fisico dell’Atmosfera



I venti di föhn, che tra la mattina e il pomeriggio di mercoledì si riverseranno in Pianura Padana, avranno un duplice effetto: il primo sarà quello di spazzare via la cappa di inquinanti e il secondo sarà quello di seccare la colonna d’aria. L’aria secca è un’alleata della neve perché, se da un lato accelera la dispersione del calore nelle ore notturne con cielo sereno nel momento in cui cessa il vento e quindi favorisce un crollo delle temperature, dall’altro prepara le condizioni ambientali affinché il fiocco di neve possa guadagnare quote via via più basse se dovesse iniziare a cadere anche con una temperatura dell’aria superiore a 0 °C negli strati prossimi al suolo.

In pratica, la sublimazione in aria secca dei primi fiocchi – cioè il passaggio del cristallo dallo stato solido a quello aeriforme – sottrae calore all’aria che di conseguenza si raffredda e raffreddandosi abbassa la quota dello zero termico e della nevicata: anche in atmosfera, come potete vedere, l’unione fa la forza perché i primi fiocchi si «sacrificano» per permettere ai successivi di arrivare a quote via via più basse.



Sulle regioni settentrionali, in modo particolare per le aree che si trovano a nord del Po, queste saranno le condizioni che caratterizzeranno con buona probabilità il passaggio della seconda perturbazione, attesa tra giovedì e venerdì. Il sistema nuvoloso, seppur veloce, sembra essere abbastanza incisivo da portare precipitazioni organizzate su tutta la fascia alpina e prealpina, fino alle vicine aree pianeggianti: è questo un fattore importante – e spesso determinante – che contribuisce a mantenere la colonna d’aria magari in condizioni di omeotermia che permettono alla neve di cadere fino a quote molto basse.

Per questa ragione, gli ultimi aggiornamenti della modellistica numerica iniziano a proporre, proprio per giovedì, il passaggio di una fase nevosa il cui segnale diventa ormai altamente probabile per i settori sopra indicati (figura a sinistra). In chiave deterministica le prime indicazioni, che andranno ancora aggiornate con gli ultimi ricalcoli di domani, suggerirebbero nevicate ancora una volta importanti su Alpi piemontesi e Valle d’Aosta e meno abbondanti procedendo verso est. Sul Piemonte, la neve potrebbe arrivare ad imbiancare anche l’alta pianura, orientativamente dal torinese verso nord: uno scenario simile potrebbe verificarsi anche per le pianure dell’alta Lombardia, mentre in Trentino Alto Adige il fenomeno nevoso dovrebbe spingersi fino a fondovalle senza problemi.

Più incerta, invece, la situazione nelle aree comprese tra le due linee tratteggiate (figura a destra) dove, a mio giudizio, la proiezione modellistica di questa sera pare un po’ troppo ottimista negli accumuli: su questi settori potremmo arrivare eventualmente ad osservare una precipitazione di pioggia mista a neve. Ci saranno ovviamente ancora delle correzioni, compatibili con una situazione che in molti casi è al limite: mezzo grado in più o in meno e l’intensità delle precipitazioni sanno fare la differenza anche a poche ore dall’evento quando il limite neve-pioggia scorre sul filo del rasoio.

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