L’INVERNO ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA: RISVOLTI ANCHE IN ITALIA, MA CON ESITI ANCORA INCERTI
L’INVERNO ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA: RISVOLTI ANCHE IN ITALIA, MA CON ESITI ANCORA INCERTI
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
L’immagine satellitare di questa mattina mostra, come sempre, quali sono le principali figure bariche che stanno influenzando il tempo sul nostro continente (fig. 1). Se alle nostre latitudini osserviamo due gocce fredde – una al largo della penisola iberica e l’altra sulla Grecia – responsabili rispettivamente dell’ennesima alluvione che ha colpito la Spagna e della parentesi più fredda che ha interessato la nostra penisola con la prima neve caduta sull’Appennino centro-meridionale e un calo delle temperature, tra l’Islanda e la penisola scandinava si nota la depressione che imprimerà una decisa svolta alle condizioni meteorologiche del nostro continente nel corso della prossima settimana.
Sotto la spinta di intense correnti artiche, nelle prossime ore la stretta circolazione ciclonica estenderà la propria influenza verso sud andando in tal modo a costruire un’ampia saccatura destinata a inglobare, in una fitta ragnatela di isobare, gran parte del nostro continente (fig. 2, a sinistra). Arriveremo ad osservare questa configurazione nel pomeriggio di martedì 19, quando il cavo dell’onda si strutturerà al suolo in due distinte figure depressionarie – una sul nord della Russia e l’altra sul Mare del Nord – che insieme permetteranno all’aria artica di dilagare verso sud fino a portarsi sulla Francia e a ridosso dell’arco alpino. Davanti all’irruzione, come sempre, un vasto sistema frontale che riuscirà a penetrare anche alle latitudini mediterranee e a interessare la nostra penisola tra martedì e mercoledì: per i dettagli, ci aggiorneremo più avanti. Questa dinamica porterà condizioni spiccatamente invernali in Europa, dove l’intensità dell’irruzione sarà tale da far scendere le temperature a 850 hPa fino a 6-8 °C sotto la media del periodo (fig. 2, a destra).In Italia, l’irruzione sarà più attenuata ma comunque sempre in grado di portare il campo termico su valori inferiori ai valori tipici del periodo, specie al Centro-Nord e in Sardegna. Tuttavia, per le nostre regioni, l’azione della saccatura potrebbe non finire qui perché, prima di ritirarsi probabilmente alle alte latitudini, potrebbe pilotare un nuovo impulso freddo e instabile tra giovedì 21 e sabato 23. Tutto dipenderà dalle sorti di una piccola depressione che potrebbe staccarsi dalla vasta circolazione ciclonica presente, nella carta del tempo di martedì 19, in prossimità dell’isola di Terranova. La configurazione a scala sinottica presenterà infatti una «zona di sella» in pieno Oceano Atlantico che rivestirà un ruolo cruciale in questa evoluzione. Possiamo immaginare quest’area come un valico che la piccola figura ciclonica dovrà superare, grazie alla spinta della depressione madre, per entrare sotto il raggio d’azione dell’ampia saccatura artica ed essere così spedita rapidamente verso est dalla corrente a getto.
La modellistica numerica sta riproponendo questa evoluzione a fasi alterne e mostra, aggiornamento dopo aggiornamento, segnali più evidenti ad altri meno incisivi che comunque cominciano a lasciare traccia nella previsione probabilistica di insieme. Stiamo parlando di una circolazione di dimensioni ridotte e quindi è fisiologico aspettarsi ancora delle correzioni anche rilevanti nei ricalcoli che, nei prossimi giorni, ci aiuteranno a capire quella che potrebbe essere l’evoluzione più probabile del possibile minimo. Risulta infatti evidente che, a seconda che il suo passaggio avvenga a nord, a cavallo o a sud delle Alpi, cambi l’impronta che questa dinamica avrà sullo stato del nostro tempo: tra gli scenari possibili, per esempio, ci sarebbe anche quello di avere nevicate sulle regioni settentrionali fino a quote basse, ma al momento questa evoluzione non è sufficientemente robusta da presentarla come previsione attendibile. Ci ritorneremo. Buon fine settimana.