L’EUROPA ANCORA ESPOSTA AD EVENTI ESTREMI: IN FRANCIA, DALL’INVERNO ALL’ESTATE IN 48 ORE
L’EUROPA ANCORA ESPOSTA AD EVENTI ESTREMI: IN FRANCIA, DALL’INVERNO ALL’ESTATE IN 48 ORE
Di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Sul nostro continente l’evoluzione del tempo continua a proporre situazioni dalle caratteristiche estreme. Ci siamo lasciati con l’alluvione che ha colpito la Spagna e in particolar modo la comunità valenciana – senza peraltro avere più notizie sul numero definitivo delle vittime e sulle persone ancora disperse – e ci ritroviamo, a circa un mese di distanza, con altre situazioni meteorologiche che lasciano libero sfogo a fenomeni particolarmente intensi che si muovono in seno a profonde circolazioni depressionarie. La dinamica atmosferica dell’ultima settimana, per esempio, ha esposto il settore centro-occidentale del nostro continente al passaggio di due tempeste che, in termini di estremizzazione, hanno dato i massimi effetti sulla regione francese.
Tra mercoledì 20 e venerdì 22 novembre abbiamo infatti assistito al passaggio della tempesta Caetano. Proprio sulla Francia, questa intensa e ristretta circolazione ciclonica ha portato un episodio invernale precoce con venti fino a 120-130 km/h e nevicate fino in pianura tanto che, secondo Meteo France, per ritrovare la neve a Parigi bisogna risalire al 1968, cioè a oltre cinquant’anni fa, anche se si specifica che non si tratta di un evento eccezionale. Tra sabato 23 e lunedì 25, invece, sono stati gli effetti della tempesta Bert ad apportare condizioni atmosferiche diametralmente opposte e far vivere, sui settori occidentali della regione, condizioni atmosferiche dalle caratteristiche estive con l’aiuto di un forte richiamo di correnti molto miti da sud-ovest, di matrice subtropicale, che hanno subìto un ulteriore riscaldamento per compressione presentandosi come venti di caduta sul versante francese della catena pirenaica.
Tra venerdì 22 e domenica 24 sulla verticale della Francia, a circa 1500 metri di quota, siamo così passati da temperature di 8-10 °C sotto la media a temperature di 8-13 °C sopra la media del periodo, con picchi di anomalia positiva fino a 14-15 °C: un’oscillazione anche di oltre 20 °C in 48 ore! Nello stesso intervallo di tempo, siamo anche passati da una situazione di intense gelate mattutine con picchi fino a 10-11 °C sottozero sul nord-est del Paese nella giornata di venerdì – complice il suolo innevato – a una mitezza di stampo estivo sui settori sud-occidentali dove le temperature massime hanno superato i 25 °C, fino a raggiungere l’eccezionale picco di 28.1 °C a Navarrenx, nella Nuova Aquitania: si tratta di un valore superiore persino alla media climatologica di luglio e di agosto che è di 27 °C e, per quanto sia stato raggiunto in una condizione favonica, è necessario sottolineare che la massa d’aria è qui sopraggiunta più calda del normale di 14 °C: aveva cioè un’anomalia superiore al 99° percentile e quindi presentava anche in quota una temperatura quasi da record. Essendo questa la situazione di partenza, è stata inevitabile la ripercussione al suolo dell’anomalia termica che si è presentata in quota proprio come è accaduto il 12 novembre scorso in Islanda quanto, in piena notte, sono stati registrati 23 °C sulla costa settentrionale dell’isola con una dinamica atmosferica quasi del tutto analoga.
Fonte dati: Meteo Express