Le straordinarie immagini della Nebulosa del Lupo Oscuro, scoperta dall’ESO
Nella notte di Halloween, la European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere (ESO) ha svelato la straordinaria immagine di una nebulosa oscura che sembra un lupo su uno sfondo cosmico. Soprannominata per questo Nebulosa del Lupo Oscuro, è stata catturata dal VLT Survey Telescope (VST) presso l’Osservatorio Paranal in Cile
di Roberta de Carolis
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Un lupo in cielo ad Halloween: proprio il 31 ottobre, quando in molte parti del mondo si celebrava la notte delle streghe, la European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere (ESO) ha svelato la straordinaria immagine di una nebulosa oscura che sembra un lupo su uno sfondo cosmico, catturata dal Survey Telescope (VST) presso l’Osservatorio Paranal in Cile.
Situata nella costellazione dello Scorpione, vicino al centro della Via Lattea nel cielo, è stata soprannominata Nebulosa del Lupo Oscuro e si trova a circa 5300 anni luce dalla Terra e occupa un’area nel cielo equivalente a quattro Lune piene. Ma in realtà è parte di nebulosa ancora più grande chiamata Gum 55.
Se pensavi che l’oscurità equivalesse al vuoto, ripensaci – scrive l’ESO – Le nebulose oscure sono fredde nubi di polvere cosmica, così dense da oscurare la luce delle stelle e di altri oggetti dietro di loro. Come suggerisce il nome, non emettono luce visibile, a differenza di altre nebulose
La loro “oscurità” è infatti dovuta ai granelli di polvere al loro interno che assorbono la luce visibile e lasciano passare solo radiazioni a lunghezze d’onda maggiori, come la luce infrarossa.
Perché le nebulose sono così importanti
Gli astronomi studiano queste nubi di polvere congelata perché spesso contengono nuove stelle in formazione. Proprio lo scorso mese di giugno, gli astronomi, grazie al telescopio spaziale Webb, sono riusciti a catturare una splendida immagine della Nebulosa Serpente. La scoperta è stata considerata per questo un pietra miliare per la scienza del cielo.
In questo caso, infatti, il telescopio è riuscito a immortalare un gruppo di deflussi protostellari, che si formano quando getti di gas emessi da stelle appena nate si scontrano con gas e polvere vicini ad alta velocità. Di fatto, i fondamenti di come nascono le stelle.
La Nebulosa del Lupo Oscuro
Tracciare la presenza spettrale del lupo nel cielo è stata possibile solo perché questa contrasta con uno sfondo luminoso. L’immagine catturata dal VLT Survey Telescope mostra in modo spettacolare il modo in cui il lupo oscuro si distingue dalle nubi luminose che formano stelle dietro di lui, costituite principalmente da idrogeno e che brillano di toni rossastri eccitate dall’intensa radiazione UV delle stelle neonate al loro interno.
Alcune nebulose oscure, come la Nebulosa Sacco di Carbone, possono essere viste a occhio ma non il Lupo Oscuro. Questa immagine è stata creata utilizzando i dati del telescopio di proprietà del nostro Istituto Nazionale di Astrofisica in Italia (INAF) e ospitato presso l’Osservatorio Paranal dell’ESO, nel deserto di Atacama in Cile. Il telescopio è dotato di una fotocamera appositamente progettata per mappare il cielo australe in luce visibile.
La foto è frutto di ripetute immagini scattate in momenti diversi, ciascuna con un filtro che lascia entrare un diverso colore di luce, catturate tutte durante il VST Photometric Hα Survey of the Southern Galactic Plane and Bulge (VPHAS+), che ha studiato circa 500 milioni di oggetti nella nostra Via Lattea.
Indagini come questa aiutano gli scienziati a comprendere meglio il ciclo di vita delle stelle nella nostra galassia e i dati ottenuti sono resi pubblici tramite il portale scientifico dell’ESO.
Fonte: ESO