ECCO I FENOMENI LEGATI AL PASSAGGIO DEL PRIMO DEI DUE IMPULSI DI ARIA ARTICA. CONFERME POI SULLA NEVE A BASSA QUOTA AL NORD DURANTE IL PASSAGGIO DELLA SECONDA PERTURBAZIONE

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ECCO I FENOMENI LEGATI AL PASSAGGIO DEL PRIMO DEI DUE IMPULSI DI ARIA ARTICA. CONFERME POI SULLA NEVE A BASSA QUOTA AL NORD DURANTE IL PASSAGGIO DELLA SECONDA PERTURBAZIONE

ECCO I FENOMENI LEGATI AL PASSAGGIO DEL PRIMO DEI DUE IMPULSI DI ARIA ARTICA. CONFERME POI SULLA NEVE A BASSA QUOTA AL NORD DURANTE IL PASSAGGIO DELLA SECONDA PERTURBAZIONE

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Ci accingiamo a trascorrere alcune giornate all’insegna della turbolenza atmosferica, generata da un vasto e profondo ciclone alimentato da aria artica che da domani a venerdì allungherà il proprio raggio d’azione fino alle nostre latitudini per interessarle con il passaggio di due distinti impulsi perturbati. In questa analisi e previsione ci concentriamo soprattutto sulla prima delle due perturbazioni che, tra la serata di domani e la notte su mercoledì 20, raggiungerà l’arco alpino con il suo esteso fronte freddo legato alla profonda depressione di 968 hPa centrata tra la Danimarca e il Mar Baltico (fig. 1, a sinistra).

Sotto la spinta di impetuose correnti nord-occidentali il sistema impatterà sulle Alpi, salterà le regioni settentrionali investendole con venti di föhn e proseguirà rapidamente la sua corsa verso il Sud che sarà raggiunto nella notte su giovedì. A seguire avremo un aumento della pressione che sarà solo temporaneo perché da ovest si farà strada a grandi passi la circolazione ciclonica che accompagnerà il secondo impulso, in arrivo tra giovedì e venerdì (fig. 1, a destra).

L’avvicendamento tra le masse d’aria, temperata e artica rispettivamente davanti e dietro il fronte, determinerà su tutta la nostra penisola una sensibile diminuzione della temperatura che, nell’arco di ventiquattro ore, passerà da 4-7 °C sopra la media a 3-6 °C sotto la media del periodo, specie sulle regioni peninsulari: meno accentuato, ma comunque avvertibile, il calo termico anche sulle due Isole Maggiori (fig. 2). Questa oscillazione del campo termico accadrà mentre la perturbazione porterà i propri fenomeni a interessare innanzitutto l’area alpina nord occidentale, dove la neve cadrà abbondante sui crinali e sui versanti esteri specie del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma con probabile sfondamento delle precipitazioni anche sui nostri versanti (fig. 3): il fenomeno riguarderà inizialmente le quote oltre i 1300-1600 metri, in calo fin verso i 900-1000 metri tra la sera e la notte successiva, e si esaurirà entro la mattina di mercoledì. Nevicate meno diffuse e con accumuli ben più contenuti sul resto delle Alpi, all’incirca alle stesse quote.

Sul resto della penisola, ai primi piovaschi che si faranno strada nella giornata di domani (martedì 19) soprattutto sul versante ligure-tirrenico farà seguito un’intensificazione delle precipitazioni nella giornata di mercoledì, con piogge che interesseranno le regioni centro-meridionali e le due Isole Maggiori risultando più organizzate sui settori occidentali e in prossimità dei rilievi. Venti da forti a burrascosi di libeccio e poi forti di maestrale, con mari occidentali da molto mossi ad agitati e possibili mareggiate lungo le coste esposte: attenzione in particolare tra il Levante Ligure e la Toscana settentrionale, dove tra la serata di domani e la notte su mercoledì i venti di libeccio potrebbero sollevare onde fino a 5-6 metri di altezza. Seguirà una temporanea ed effimera pausa tra mercoledì sera e giovedì mattina con gli ultimi fenomeni del primo impulso che si attarderanno sul basso versante tirrenico. A seguire, entrerà in scena la seconda perturbazione che si troverà dinnanzi, sul Nord Italia, condizioni ambientali caratterizzate da temperature di bulbo umido di qualche grado inferiore a 0 °C (fig. 4, a sinistra). Questa situazione garantirebbe il mantenimento del fiocco di neve nella sua caduta anche se questa dovesse verificarsi inizialmente con una temperatura dell’aria di qualche grado al di sopra dello zero: sarà questa l’eredità lasciata dai venti di föhn che avranno avuto il merito di seccare la colonna troposferica e prepararla affinché la neve possa raggiungere le basse quote con le precipitazioni del secondo impulso perturbato.

A tal proposito, gli ultimi aggiornamenti confermano le condizioni favorevoli alla breve fase nevosa tra il pomeriggio di giovedì e la notte su venerdì, specie a ridosso dei rilievi prealpini e alle vicine aree di pianura, dove la probabilità rimane superiore al 50% e potrebbe salire oltre il 75% sul Piemonte occidentale (fig. 4, a destra). Su questa evoluzione, seguiranno nuovi aggiornamenti.

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