COME INZIERÀ L’INVERNO METEOROLOGICO?
COME INIZIERÀ L’INVERNO METEOROLOGICO?
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Con l’avvio di dicembre, in meteorologia inizia l’inverno. La dinamica atmosferica, negli ultimi anni, ci ha spesso risparmiato le evoluzioni caratterizzate da ondate di freddo tipiche della stagione, cioè di quelle fasi che normalmente dovrebbero capitare anche alle nostre latitudini tra dicembre e febbraio: non parlo di freddo eccezionale o di ondate di gelo storiche, ma di quei periodi più freddi del normale che la variabilità meteorologica dovrebbe comunque proporre tra i probabili scenari nel corso del trimestre. Al contrario, abbiamo osservato l’instaurarsi di persistenti situazioni di blocco impostate da campi anticiclonici di natura subtropicale che hanno in pratica cancellato ogni parvenza invernale dalle condizioni atmosferiche delle nostre latitudini e di buona parte del nostro continente. Ogni anno arriviamo così all’appuntamento con l’avvio della stagione con la speranza che quel vecchio Generale riesca nell’intento di recuperare un po’ quel terreno che il riscaldamento globale gli ha sottratto limitando spesso le sue dinamiche ad una toccata e fuga: anche se sarà molto probabilmente scontato chiudere anche quest’anno il trimestre con temperature superiori alla norma, diventa oggi una conquista ridurre il più possibile questo scarto positivo.Da questo punto di vista, per l’avvio della stagione c’è una buona notizia. Possiamo infatti affermare che la prima decade di dicembre trascorrerà all’insegna della vivacità atmosferica perché se c’è un aspetto che emerge dal segnale dominante in chiave probabilistica per i prossimi dieci giorni – e forse anche oltre – è l’assenza del promontorio nord africano.
Le sorti del nostro tempo dipenderanno dalla posizione dell’Anticiclone delle Azzorre che andrà collocandosi ad ovest delle coste occidentali europee e che da qui coordinerà il movimento delle masse d’aria verso il Mediterraneo centro-occidentale. Estendendosi talvolta lungo i paralleli e talvolta lungo i meridiani, potrebbe così guidare l’ingresso di impulsi freddi con le relative circolazioni depressionarie e quindi garantire, dal punto di vista termico, una fase con temperature oscillanti e spesso in media o al di sotto di essa: un primo impulso è previsto tra il 4 e il 6 dicembre e un secondo, probabilmente più incisivo, potrebbe intervenire tra l’8 e il 10 dicembre. Dal punto di vista pluviometrico, questa fase favorirebbe soprattutto le regioni centro-meridionali. Al Nord, invece, il confine tra l’avere una raccolta di precipitazioni e condizioni sostanzialmente asciutte dipenderà come sempre da quanto sarà ingombrante l’azione anticiclonica e quindi dalla strada percorsa degli impulsi: se andranno ad impattare sulle Alpi saranno davvero poche le speranze di vedere sui nostri versanti quelle nevicate che ancora mancano all’appello a quote consone per il periodo; se invece riusciranno ad aggirare l’ostacolo orografico da ovest grazie a un campo anticiclonico meno tenace, allora anche le regioni settentrionali avrebbero maggiori chance per raccogliere millimetri di pioggia e centimetri di neve, magari fino a quote collinari visto il contesto termico. Si tratta di dettagli che potremo definire solo man mano che migliorerà l’attendibilità della previsione nel corso dei prossimi giorni: per il momento, sottolineiamo solo che il nuovo mese esordirà molto probabilmente proponendo una dinamica atmosferica tutto sommato tipica del periodo.