Come funziona l’intensificazione rapida di un uragano? L’esempio di Milton

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Come funziona l’intensificazione rapida di un uragano? L’esempio di Milton

È passato in meno di un giorno dalla forza di un uragano a una pericolosa tempesta di categoria 5, devastando la costa della Florida. All’origine di questo processo di intensificazione rapida ci sono diverse forze trainanti. E con il continuo aumento delle temperature globali e degli oceani, si prevede un aumento della frequenza dei grandi uragani
di Zachary Handlos e Ali Sarhadi/The Conversation
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I dati satellitari mostrano l’uragano Milton l’8 ottobre 2024, mentre si muove nel Golfo del Messico (©NOAA) ()

L’uragano Milton è diventato una delle tempeste a più rapida intensificazione mai registrate, passando in meno di un giorno dalla forza di un uragano a una pericolosa tempesta di categoria 5, mentre attraversava il Golfo del Messico verso la Florida. Con venti sostenuti che hanno raggiunto i 280 chilometri orari il 7 ottobre 2024 e una pressione molto bassa, è diventato anche una delle tempeste atlantiche più forti.

I venti di Milton sono scesi alla categoria 4 all’inizio dell’8 ottobre, ma i meteorologi hanno spiegato che sarebbe stato ancora un uragano estremamente pericoloso al suo arrivo. Meno di due settimane dopo l’impatto devastante dell’uragano Helene, questo tipo di tempesta era l’ultima cosa che la Florida voleva vedere. Si prevedeva che l’uragano Milton avrebbe toccato terra come uragano maggiore il 9 ottobre e aveva già provocato ampie evacuazioni.

Ma che cos’è esattamente una rapida intensificazione e che cosa c’entra il cambiamento climatico globale? Facciamo ricerca sul comportamento degli uragani e insegniamo meteorologia. Ecco che cosa c’è da sapere.

Che cos’è l’intensificazione rapida?
Il National Weather Service definisce l’intensificazione rapida come un aumento della velocità massima sostenuta del vento di un ciclone tropicale di almeno 30 nodi (circa 55,5 km/h) nell’arco di 24 ore. Questo aumento può essere sufficiente a far passare una tempesta dalla categoria 1 alla categoria 3 della scala Saffir-Simpson.

Dalle 13.00 di domenica alle 13.00 di lunedì, la velocità del vento di Milton è passata da 128 a 281 chilometri orari e la pressione è scesa da 988 a 911 millibar. La maggior parte di questa intensificazione è avvenuta in sole 12 ore.

Il National Hurricane Center degli Stati Uniti aveva avvertito che Milton avrebbe potuto diventare un uragano maggiore, ma questo tipo di rapida intensificazione può cogliere di sorpresa, soprattutto quando si verifica in poco prima che tocchi terra.

L’uragano Michael ha provocato danni per miliardi di dollari nel 2018, quando si è rapidamente intensificato fino a diventare una tempesta di categoria 5 poco prima di abbattersi vicino alla Tyndall Air Force Base nella Florida Panhandle. Nel 2023, la velocità massima del vento dell’uragano Otis è aumentata di 160 km/h in meno di 24 ore prima di colpire Acapulco, in Messico. Anche l’uragano Ian si è intensificato rapidamente nel 2022 prima di colpire appena a sud del punto in cui Milton dovrebbe attraversare la Florida.

Che cosa provoca la rapida intensificazione degli uragani?
L’intensificazione rapida è difficile da prevedere, ma ci sono alcune forze trainanti.

Calore dell’oceano: Le temperature calde della superficie del mare, in particolare quando si estendono a strati più profondi di acqua calda, forniscono l’energia necessaria all’intensificazione degli uragani. Più le acque calde sono profonde, più energia può attingere una tempesta, aumentando la sua forza.

Le temperature della superficie del mare sono state elevate nel Golfo del Messico, dove l’uragano Milton ha attraversato il nord della penisola messicana dello Yucatan il 7 ottobre 2024 (©NOAA)

Basso gradiente di vento (wind shear): Un forte gradiente di vento verticale – una rapida variazione della velocità o della direzione del vento con l’altezza – può interrompere l’organizzazione di una tempesta, mentre un basso wind shear permette agli uragani di crescere più rapidamente. Nel caso di Milton, le condizioni atmosferiche erano particolarmente favorevoli a una rapida intensificazione.

Umidità: Temperature superficiali del mare più elevate e salinità più bassa aumentano la quantità di umidità disponibile per le tempeste, alimentando una rapida intensificazione. Le acque più calde forniscono il calore necessario all’evaporazione dell’umidità, mentre la minore salinità aiuta a intrappolare il calore vicino alla superficie. In questo modo, il calore e l’umidità si trasferiscono in modo più duraturo alla tempesta, favorendo un’intensificazione più rapida e più forte.

Attività temporalesca: Le dinamiche interne, come le esplosioni di temporali intensi all’interno della rotazione di un ciclone, possono riorganizzare la circolazione di un ciclone e portare a un rapido aumento della forza, anche quando le altre condizioni non sono ideali.

Le ricerche hanno rilevato che, a livello globale, la maggior parte degli uragani di categoria 3 o superiore tende a subire una rapida intensificazione nel corso della propria vita.

In che modo il riscaldamento globale influenza la forza degli uragani?
Se sembra che negli ultimi anni si sia sentito parlare molto più spesso di rapida intensificazione, è perché si verifica sempre più spesso.

Il numero annuale di cicloni tropicali nell’Oceano Atlantico che hanno raggiunto una rapida intensificazione ogni anno tra il 1980-2023 mostra una tendenza all’aumento (©Climate Central/CC BY-ND)

Uno studio del 2023 sulle connessioni tra la rapida intensificazione e il cambiamento climatico ha rilevato un aumento del numero di cicloni tropicali che hanno subito una rapida intensificazione negli ultimi quattro decenni. Questo include un aumento significativo del numero di uragani che si intensificano rapidamente più volte durante il loro sviluppo.

Un’altra analisi che confronta le tendenze dal 1982 al 2017 con le simulazioni dei modelli climatici ha rilevato che la variabilità naturale da sola non è in grado di spiegare questi aumenti di tempeste a rapida intensificazione, indicando un probabile ruolo del cambiamento climatico indotto dall’uomo.

Il modo in cui i futuri cambiamenti climatici influenzeranno gli uragani è un’area di ricerca attiva. Tuttavia, con il continuo riscaldamento delle temperature globali e degli oceani, si prevede un aumento della frequenza dei grandi uragani. Gli uragani estremi degli ultimi anni, tra cui Beryl nel giugno 2024 ed Helene, stanno già sollevando allarmi sull’intensificarsi dell’impatto del riscaldamento sul comportamento dei cicloni tropicali.

Gli autori
Zachary Handlos è atmospheric science educator al Georgia Institute of Technology, negli Stati Uniti
Ali Sarhadi è assistant professor di scienze dell’atmosfera al Georgia Institute of Technology, negli Stati Uniti

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