UNA SETTIMANA IN BALIA DI UNA GOCCIA FREDDA: L’ESTATE MOSTRA QUALCHE CREPA, MA ANCORA NON SI ARRENDE
UNA SETTIMANA IN BALIA DI UNA GOCCIA FREDDA: L’ESTATE MOSTRA QUALCHE CREPA, MA ANCORA NON SI ARRENDE
Di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Nelle analisi che abbiamo spesso proposto per comprendere la linea di tendenza a medio e lungo termine abbiamo fatto quasi sempre riferimento all’approccio probabilistico, vale a dire a quel metodo che tiene conto di tutte le soluzioni calcolate dal modello e di come queste si distribuiscono man mano che la distanza temporale della previsione aumenta: a tal proposito, abbiamo imparato che se gli scenari convergono o divergono tra di loro allora siamo rispettivamente di fronte a una previsione affidabile o inaffidabile. Un altro modo per valutare quanto può essere robusta una previsione a una certa distanza temporale è quello di confrontare, per esempio, tre soluzioni casuali elaborate da tre modelli diversi: si tratta dell’approccio che desidero adottare per scrivere questa analisi.
Abbiamo visto come l’ingresso dell’autunno meteorologico, avvenuto oggi 1° settembre, sia stato tenuto a battesimo dalla lunga ed estenuante ondata di calore che ormai, tra alti e bassi – in realtà più alti che bassi – ci trasciniamo dal mese di luglio quasi con continuità. In questa prima settimana di settembre il campo anticiclonico risulterà parzialmente indebolito da infiltrazioni di aria instabile di origine atlantica, a cui non si assocerà ancora un cambiamento di circolazione tale da imprimere una svolta decisa al campo termico che comunque, nel corso dei prossimi giorni, vedrà per lo meno uno smorzamento della calura pur mantenendo ancora le temperature su valori ben al di sopra della media. Almeno fino a mercoledì, quindi, ci aspettiamo certamente una maggiore dinamicità atmosferica che si manifesterà nella formazione di rovesci e temporali soprattutto le aree interne montuose e in possibile espansione anche alle aree pianeggianti e costiere. L’elevata energia potenziale presente, dovuta proprio all’aria calda e umida nei bassi strati, agevolerà ancora una volta lo sviluppo di fenomeni localmente intensi che potrebbero dar luogo a nubifragi, grandinate e violente raffiche di vento.
Nella seconda parte della settimana, la previsione inizia a perdere affidabilità e in questo caso lo fa in modo ancor più evidente perché la figura di cui bisogna prevedere la traiettoria è una goccia fredda. Le infiltrazioni di aria instabile di origine atlantica in arrivo nella prima parte di questa settimana apparterranno infatti a una saccatura molto modesta in espansione verso la penisola iberica e in successiva chiusura in una circolazione isolata in quota. Questa circolazione sarà un ben grattacapo per la modellistica numerica che avrà ancora bisogno di tempo per capire quale potrebbe essere la posizione più probabile della goccia fredda tra il 5 e l’8 settembre: le tre diverse posizioni calcolate da tre modelli diversi (vedi figura) sono proprio espressione dell’incertezza che aleggia ancora attorno a questo scenario che potrebbe comunque vedere la nostra penisola sul ramo ascendente della figura barica e quindi ancora sotto l’influenza di correnti meridionali. Con una siffatta disposizione dei flussi non si può quindi ancora sperare in un sostanziale cambiamento del quadro termico perché la massa d’aria resterebbe in pratica sempre la stessa. A questo punto non ha alcun senso andare avanti per capire che cosa potrebbe accadere dopo l’8 settembre perché, fin tanto le soluzioni calcolate non saranno d’accordo su come la goccia fredda potrà plasmare le dinamiche alle nostre latitudini nella seconda parte di questa settimana, non si potranno avere indicazioni attendibili su quello che potrebbe succedere quando questa figura barica non sarà più protagonista o modificherà eventualmente il proprio assetto.
Per il momento possiamo solo quindi affermare che, almeno per i prossimi 5-6 giorni, ci aspettano in generale giornate più instabili ma ancora complessivamente calde per il periodo, seppur con uno smorzamento graduale e lento della calura. Arrivati ormai a settembre, credo che ci voglia ben altro per parlare di un cambiamento responsabile di una vera rottura stagionale, senza aspettare che sia il fattore astronomico a indurre la stagione a spegnersi lentamente.