UN URAGANO TRA DUE CICLONI EXTRATROPICALI
di Andrea Corigliano – Fisico dell’atmosfera
Anche in atmosfera esiste l’invasione di campo. Succede quando un uragano, cioè un ciclone che nasce e che si sviluppa alle latitudini tropicali, si muove verso nord fino a trovarsi al di fuori della sua area di origine. Nulla di strano perché si sa che alla circolazione atmosferica non si comanda e che, in virtù della forza deviante di Coriolis dovuta alla rotazione terrestre, accade molto spesso di vedere queste intense strutture cicloniche in formato bonsai raggiungere quel tratto di Oceano Atlantico dove invece si formano altri tipi di cicloni, detti extratropicali, che accompagnano il movimento delle classiche perturbazioni.
L’immagine satellitare del tardo pomeriggio di oggi, sabato 28 settembre, mostra l’intreccio tra queste due dinamiche dalle caratteristiche molto diverse: tra due classiche depressioni si inserisce infatti un uragano di categoria 1, nominato ISAAC, in movimento verso nord-est e sostenuto da un minimo di pressione di 968 hPa. Non darà alcun problema all’Europa perché si attenuerà rapidamente nelle prossime 48 ore diventando una modesta depressione satellite del ciclone extratropicale presente a sud-est dell’isola di Terranova. Resta comunque in questa immagine l’opera di un’atmosfera che costruisce in modo diverso queste figure a seconda della zona in cui si formano: se infatti gli uragani nascono e si rinforzano grazie alle acque molto calde dei tropici da cui traggono energia, i cicloni extratropicali delle nostre latitudini nascono e si rinforzano grazie all’interazione tra masse d’aria calde e fredde.