PRIME VALUTAZIONI GENERALI SULL’INTENSA IRRUZIONE DI ARIA FREDDA IN ARRIVO NELLA SECONDA PARTE DELLA SETTIMANA

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PRIME VALUTAZIONI GENERALI SULL’INTENSA IRRUZIONE DI ARIA FREDDA IN ARRIVO NELLA SECONDA PARTE DELLA SETTIMANA

PRIME VALUTAZIONI GENERALI SULL’INTENSA IRRUZIONE DI ARIA FREDDA IN ARRIVO NELLA SECONDA PARTE DELLA SETTIMANA

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Come abbiamo più volte anticipato, l’evento meteorologico saliente di questa settimana sarà il drastico cambiamento di circolazione a carattere freddo che si farà strada da domani in Oceano Atlantico e che poi tra giovedì 12 e venerdì 13 conquisterà la nostra penisola con il transito di una profonda saccatura. Con buona probabilità, il disegno sinottico che la dinamica atmosferica andrà costruendo lungo i meridiani dell’Europa metterà di fronte due figure bariche che vedranno esasperati i propri connotati in termini di altezze di geopotenziale, cioè delle quote a cui si porterà per esempio la superficie di 500 hPa a cui facciamo sempre riferimento nelle nostre analisi (fig. 1).

Se da un lato il profondo cavo d’onda, alimentato da aria marittima in parte artica e in parte polare, si porterà sull’Europa centrale e sul Mediterraneo facendo scendere questa superficie isobarica ad altezze insolitamente basse per il periodo, a est il promontorio anticiclonico si gonfierà a tal punto da far lievitare le medesime altezze fino a portarle su valori insolitamente alti per questo periodo dell’anno. D’altro canto, l’aria fredda pesa e se sarà capace di abbassare così tanto la superficie di 500 hPa sul Mediterraneo, vorrà dire che la massa d’aria in arrivo sarà decisamente più fredda del normale. Di pari passo, l’aria calda è più leggera e se sarà capace di far lievitare così tanto la superficie di 500 hPa sull’Europa orientale, vorrà dire che in questa parte del nostro continente questa massa d’aria sarà decisamente molto più calda del normale. In parole semplici, la dinamica atmosferica che andrà costruendosi nei prossimi giorni trasformerà il nostro continente in un palcoscenico in cui si esibiranno due configurazioni non solo opposte dal punto di vista barico ma, con buona probabilità, anche quasi estreme in termini di intensità: la saccatura a ovest sarà insolitamente anomala per il periodo perché troppo profonda e il promontorio a est sarà insolitamente anomalo per il periodo perché troppo gonfio. Le conseguenze di questo dipolo si riscontreranno, inevitabilmente, anche negli strati più bassi dell’atmosfera e in prossimità del suolo. L’irruzione di aria fredda in arrivo aprirà una fase decisamente più fredda fredda del normale su tutta l’Europa centro-meridionale e sul Nord Africa, dove le temperature scenderanno su valori inferiori alla media anche di diversi gradi (fig. 2, a sinistra): il segnale, mediato per il momento su cinque giorni (dal 13 al 17 settembre) indica per l’Italia scarti negativi dalla climatologia anche di 4-6 °C sull’intero periodo considerato.

Anomalie opposte sull’Europa orientale, dove farà più caldo del normale anche di 7-9 °C. Ci potremmo così trovare anche di fronte a situazioni opposte in termini di intensità delle anomalie della temperatura in prossimità del suolo, sulla falsa riga di quanto sperimenteremo in quota per la superficie di 500 hPa: come è indicato dall’Extreme Forecast Index applicato alla temperatura a due metri (fig. 2, a destra), non si esclude che tra il 13 e il 14 settembre a condizioni potenzialmente da primato per il freddo soprattutto sulla Francia, sulle Alpi e sul Mediterraneo occidentale si contrapporranno condizioni potenzialmente da primato per il caldo sulla Russia settentrionale e su parte dell’Artico.

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