L’India è il più grande inquinatore di plastica al mondo: è responsabile di quasi un quinto delle emissioni globali

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L’India è il più grande inquinatore di plastica al mondo: è responsabile di quasi un quinto delle emissioni globali

Con i rifiuti di plastica rilasciati nell’ambiente ogni anno dall’India si potrebbero riempire 604 Taj Mahal: si tratta del più grande inquinatore di plastica al mondo
tratto da GREENME

L’India è il più grande inquinatore di plastica al mondo: contribuisce infatti a quasi un quinto delle emissioni globali di questo materiale. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, condotto dai ricercatori dell’Università di Leeds, il Paese emette annualmente circa 9,3 milioni di tonnellate di plastica, un dato che risulta allarmante in confronto ai 50,2 milioni di tonnellate di plastica in totale rilasciate nell’ambiente ogni anno a livello globale. Per dare un’idea della grandezza di questa cifra, si stima che potrebbe riempire 604 Taj Mahal.

Le discariche di New Delhi, come quelle di Ghazipur, Bhalswa e Okhla, sono diventate simboli di questo fallimento nella gestione dei rifiuti. Questi cumuli di spazzatura, che raggiungono altezze di 60 metri, sono infestati da uccelli e insetti, e riflettono una crisi che si estende ben oltre i confini della capitale indiana.

La mancanza di infrastrutture adeguate per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è una delle principali cause di questa situazione critica. A ciò si aggiunge il fatto che le politiche ambientali sono spesso poco chiare e di difficile attuazione, contribuendo a una gestione dei rifiuti inadeguata.

La Cina ha invece compiuto progressi nella riduzione delle emissioni di plastica

In confronto la Cina ha compiuto progressi significativi nella riduzione delle emissioni di plastica, investendo in sistemi di raccolta e trattamento dei rifiuti negli ultimi quindici anni. Questo ha permesso al Paese di migliorare la propria situazione ambientale, mentre l’India si trova ancora in una fase di sviluppo in cui le risorse necessarie per attuare un cambiamento simile sono limitate.

Le disparità economiche tra i due Paesi rendono difficile per l’India seguire il modello cinese. Per sciorinare qualche numero, la quantità di rifiuti solidi urbani bruciati in India equivale a quella delle quattro nazioni con il più alto tasso di combustione dei rifiuti: Nigeria (3,5 milioni) Indonesia (3,4), Cina (2,8) e Russia (1,7).

Negli ultimi anni, il governo indiano ha tentato di affrontare il problema introducendo divieti su 19 categorie di plastica monouso nel 2022. Tuttavia la loro applicazione è stata irregolare, con scarsi risultati nell’effettiva riduzione dell’inquinamento. Questo scenario complesso mette in evidenza l’urgenza di sviluppare strategie più efficaci per affrontare la crisi dei rifiuti e migliorare la gestione dei rifiuti solidi in India, un passo fondamentale se si vuole ridurre l’inquinamento globale.

Fonte: Nature

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