LA DIFFERENZA TRA METEO E CLIMA CHE NON SI VUOLE CAPIRE: QUANDO IL PROBLEMA È ANCHE LA COMPRENSIONE DELLA LINGUA ITALIANA.

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LA DIFFERENZA TRA METEO E CLIMA CHE NON SI VUOLE CAPIRE: QUANDO IL PROBLEMA È ANCHE LA COMPRENSIONE DELLA LINGUA ITALIANA.

LA DIFFERENZA TRA METEO E CLIMA CHE NON SI VUOLE CAPIRE: QUANDO IL PROBLEMA È ANCHE LA COMPRENSIONE DELLA LINGUA ITALIANA.

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Le irruzioni di aria fresca o fredda, dopo un lungo periodo caratterizzato dal dominio di un campo anticiclonico, hanno di solito due conseguenze: la prima è quella di far diminuire le temperature per portarle finalmente anche di qualche grado al di sotto delle medie stagionali e ammantare le Alpi di bianco fino a quote interessanti per il periodo come per esempio è successo in questi ultimi giorni; la seconda è quella di fare uscire allo scoperto chi tira per la giacca il singolo fenomeno meteorologico per chiedere, con quell’ironia da sfottò che fa tanto pena, dove sia il «riscaldamento globale».

In tutta sincerità, provo sconcerto di fronte a questi commenti perché non sono solo una dimostrazione che non si conosce la differenza tra «meteo» e «clima» ma, prima di tutto, dimostrano che c’è una mancanza di comprensione del significato delle parole e purtroppo questo non è un problema di poco conto. Mi chiedo infatti se si ha chiaro cosa vuol dire «globale» e «locale»: il primo aggettivo lo associamo al fenomeno del riscaldamento e quindi indica un evento che interessa tutto il nostro pianeta mentre il secondo aggettivo lo associamo a un fenomeno meteorologico – come il calo termico e le nevicate sulle Alpi – e quindi a un evento che interessa una piccola zolla di terra di questo pianeta. Il nocciolo della questione è però che questi due eventi – quello locale e quello globale – viaggiano anche su due scale temporali differenti. Il fenomeno locale è il tempo di oggi, di ieri, dell’altro ieri, di X giorni fa.

Il fenomeno globale è invece la media tra tanti «tempi» di oggi, di ieri, dell’altro ieri e di X giorni fa registrati su tutto il globo, per almeno trent’anni, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale. In definitiva, quindi, la differenza tra meteo locale e clima globale è duplice: riguarda gli spazi in cui si sviluppano rispettivamente il fenomeno meteorologico e il fenomeno climatico e riguarda soprattutto i tempi in cui questi eventi evolvono. Sono tanti gli esempi paralleli che possiamo considerare per comprendere la differenza tra «meteo» e «clima», anche senza dover per forza parlare di «meteo» e di «clima»: ne cito uno che ha a che vedere con il mondo della scuola. Il «meteo» è il singolo voto che uno studente prende in una prova di una materia ed il «clima» è la media di tutti i voti presi in tutte le materie nel corso di una carriera scolastica.

Se alla fine di un anno lo studente ha la media dell’8 e in una prova in itinere in una materia ha preso un 3, a nessun docente viene in mente che il ragazzo non è diligente ma invece si considera quel votaccio come un incidente di percorso. In altre parole, ci può stare. Ma se lo studente, nel corso della carriera scolastica, vede cambiare la media dei voti con una tendenza significativa al ribasso – passa per esempio dall’8 al primo anno al 5 all’ultimo anno tanto da essere bocciato – allora vuol dire che c’è stato un cambiamento nel suo modo di studiare e che questo cambiamento può essere dovuto a motivi su cui si può indagare.

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