BILANCIO DELL’ESTATE 2024 IN ITALIA: LA TERZA PIÙ CALDA DAL 1800
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
tratto da CENTROMETEO
Dal punto di vista meteorologico l’estate 2024 ha chiuso i battenti il 31 agosto: è quindi tempo di bilanci e di analizzare qual è stato il suo comportamento dal punto di vista della circolazione atmosferica dominante e del campo termico che ne è conseguito in Italia. A scala sinottica, il trimestre giugno-agosto ha visto il dominio di una circolazione depressionaria centrata sull’Islanda che ha condizionato soprattutto il tempo delle Isole Britanniche e dell’Europa occidentale (fig. 1).
È stata questa circolazione ad influenzare direttamente lo stato del tempo anche delle nostre regioni settentrionali soprattutto nel mese di giugno, mentre tra luglio e agosto un più ristretto raggio d’azione della figura di bassa pressione ha in pratica esposto tutta la nostra penisola alla risalita di masse d’aria provenienti dall’entroterra sahariano, sollecitate dalla medesima circolazione ciclonica: il segnale dell’anomalia positiva dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa, ben visibile tra la penisola balcanica, l’Egeo e la Turchia e calcolata rispetto alla climatologia del trentennio 1991-2020, testimonia infatti la ricorrente azione stabilizzante del promontorio nord africano che ha avuto frequenti espansioni verso questo settore europeo e che, da questa posizione, ha condizionato la stagione estiva in particolare al Centro-Sud e sul Nord-Est. Anche il segnale dell’anomalia della temperatura a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri, rispecchia il comportamento che ha avuto la circolazione a 500 hPa, con lo scarto positivo più ampio di circa 3 °C rispetto allo stesso clima di riferimento che si è localizzato proprio dove l’azione del promontorio è stata più frequente e incisiva (fig. 2).
La nostra penisola, un po’ ai margini rispetto alla strada atmosferica percorsa dalle ricorrenti avvezioni di aria calda subtropicale, ha comunque registrato su questa quota isobarica uno scarto di temperatura compreso tra +1.5 e +2.5 °C procedendo da nord-ovest verso sud-est, a dimostrazione di come l’impronta anticiclonica sia risultata mediamente più robusta procedendo in questo verso. Le anomalie della circolazione registrate in quota hanno influenzato anche quelle del campo termico in prossimità del suolo.
Secondo le analisi condotte dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR di Bologna, l’estate che abbiamo vissuto quest’anno è stata a livello nazionale la terza più calda dal 1800 con uno scarto dalla climatologia di riferimento di +1.79 °C (fig. 3): nel dettaglio, al Nord è stata più calda di 1.54 °C (terza in classifica), al Centro e in Sardegna di 1.81 °C (terza in classifica) e al Sud e sulle Isole di 1.95 °C (seconda in classifica). L’estate più calda rimane quella del 2003 con un’anomalia a scala nazionale di +2.59 °C, mentre la seconda più calda risale appena a due anni fa: il trimestre giugno-agosto 2022 andò infatti in archivio con un’anomalia di +2.06 °C.
Dall’inizio dell’anno, con agosto è stato così registrato l’ottavo mese consecutivo che, a scala nazionale, è stato più caldo del normale (fig. 4). Solo maggio e giugno hanno registrato scarti positivi più contenuti e inferiori al grado, mentre tutti gli altri mesi hanno avuto anomalie superiori a questa soglia e fin oltre i 2-3 °C in luglio, agosto e febbraio. Per il momento, l’anomalia media parziale del 2024 è di +1.66 °C. Confidiamo in questo mese di settembre affinché, grazie alla fase decisamente fresca di questi giorni e al perdurare di queste condizioni atmosferiche anche nel corso della prossima settimana, si possa rompere questa serie di anomalie mensili contrassegnate dal segno positivo e attenuare così l’anomalia media parziale: potrebbe non essere facile perché la prima decade del mese è stata molto calda, ma come sempre saranno i numeri a stilare poi medie e classifiche.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera