AL VIA UN CAMBIO DI SCENARIO CON L’INGRESSO DI CORRENTI ATLANTICHE CHE IN SETTIMANA ACCOMPAGNERANNO IL PASSAGGIO DI DUE PERTURBAZIONI

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AL VIA UN CAMBIO DI SCENARIO CON L’INGRESSO DI CORRENTI ATLANTICHE CHE IN SETTIMANA ACCOMPAGNERANNO IL PASSAGGIO DI DUE PERTURBAZIONI

AL VIA UN CAMBIO DI SCENARIO CON L’INGRESSO DI CORRENTI ATLANTICHE CHE IN SETTIMANA ACCOMPAGNERANNO IL PASSAGGIO DI DUE PERTURBAZIONI

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Si è fortunatamente attenuata la pesante ondata di maltempo che ha purtroppo alluvionato l’Emilia Romagna. La goccia fredda responsabile delle pesantissime criticità si è indebolita, lasciando tuttavia una blanda curvatura ciclonica in quota che si è separata in due circolazioni distinte: una in allontanamento tra il Mar Egeo e la Grecia e l’altra intenta a proseguire il moto retrogrado verso ovest, tanto da giungere nel primo pomeriggio di oggi in prossimità del Golfo di Biscaglia e prendere qui i primi contatti con le correnti atlantiche (fig. 1, a sinistra).

Non sarà però questa connessione a cambiare gli equilibri barici sull’area euro-atlantica nel corso delle prossime 48 ore, ma una pulsazione artica che debellerà il blocco anticiclonico presente alle alte latitudini e che entro lunedì prenderà sotto il proprio raggio d’azione la vecchia circolazione ciclonica, intenta ad accompagnare verso l’Italia una nuova perturbazione che transiterà entro martedì attraversando soprattutto le regioni centro-settentrionali e solo in parte quelle del Sud (fig. 1, a destra). Questa situazione sarà preceduta, nella giornata di domani (domenica 22), da un primo impulso instabile diretto verso le due Isole Maggiori: già nel corso della prossima notte sulla Sardegna e poi nel corso di domani sulla Sicilia si prevedono i primi fenomeni anche temporaleschi, da sparsi a diffusi, legati a questa nuova fase meteorologica.

Verso la metà della settimana si completerà invece il cambiamento in area atlantica: un nuovo impulso artico andrà infatti a inglobare la depressione rimasta in posizione stazionaria a sud-ovest della Groenlandia e dalla sinergia delle due circolazioni nascerà una profonda saccatura, estesa lungo i meridiani, a cui sarà associato nei bassi strati un crollo della pressione atmosferica che esporrà tutta l’Europa occidentale a una seria ondata di maltempo di stampo prettamente autunnale (fig. 2, a sinistra): la complessa figura barica avrà tutte le caratteristiche di una tempesta equinoziale che non estenderà però appieno la propria azione al Mediterraneo perché, con buona probabilità, sarà successivamente riassorbita dal flusso perturbato atlantico e si ritirerà verso le alte latitudini. Questa evoluzione, tuttavia, non risparmierà la nostra penisola dal passaggio di un secondo sistema perturbato tra mercoledì e venerdì e da un possibile calo termico che potrebbe parzialmente farsi strada sulle regioni centro-settentrionali nel momento in cui la risalita della saccatura farà giungere a ridosso delle Alpi occidentali il flusso di aria artica in scorrimento lungo il suo bordo occidentale (fig. 2, a destra).

Alle nostre latitudini, al ritiro della vasta circolazione di bassa pressione sui settori centro-occidentali europei si assocerà probabilmente un’intensificazione del campo anticiclonico subtropicale che tendenzialmente potrebbe farsi strada a partire dalle regioni meridionali per dare il via a una fase più stabile e mite tra la fine di settembre e i primi di ottobre: per il momento, non possiamo aggiungere ulteriori dettagli. Intanto, nei prossimi aggiornamenti analizzeremo il passaggio dei due sistemi frontali e vedremo quali saranno gli effetti sul tempo, focalizzando l’attenzione sulla distribuzione delle precipitazioni.

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