Trombe marine e tornado, in crescita in Europa la loro frequenza

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Trombe marine e tornado, in crescita in Europa la loro frequenza

I dati meteo confermano gli effetti del cambiamento climatico su questi fenomeni
In redazione Mario Giuliacci

Fenomeni meteo estremi, assai distruttivi, trombe d’aria e trombe marine in Europa sono molto più frequenti di quanto si possa pensare. In base ai dati del Severe Stores Laboratory europeo infatti sul nostro continente si contano ogni anno circa 300 trombe d’aria. ben 500 trombe marine. Un numero più basso di quello che caratterizza il clima degli USA, dove si osservano annualmente circa 1000-1200 tornado, ma comunque una grossa minaccia per i cittadini europei, come dimostra anche quanto accaduto nei giorni passati con l’affondamento del veliero Bayesian nelle acque di fronte a Palermo. 

In Italia in particolare tra il 2001 e il 2016 si sono osservati 371 trombe d’aria e 707 trombe marine, delle quali circa il 25% si sono poi spostate dal mare sulle vicine coste, trasformandosi così in trombe d’aria. Del resto l’Europa Meridionale sembra essere un vero e proprio hotspot per le trombe marine, anche a causa delle acque del Mediterraneo relativamente calde e capaci quindi di trasferire la necessaria energia all’atmosfera: in Catalogna, regione più piccola di Toscana e Lazio messi assieme, tra il 2000 e il 2019 si sono contati 105 tornado e 329 trombe d’aria mentre alle Baleari tra il 1989 e il 2020 sono state registrate ben 234 trombe marine!

La stagione in cui si formano più trombe marine, sia in Italia che nelle regioni spagnole, risulta essere l’autunno e gli studi scientifici confermano che le probabilità che si presentino questi fenomeni estremi aumenta sensibilmente quando la temperatura della superficie marina raggiunge o oltrepassa i 23 gradi: una situazione che nel Mediterraneo, a causa del cambiamento climatico, con il passare degli anni si presenta per periodi sempre più lunghi. Ma il cambiamento climatico favorisce lo sviluppo di questi devastanti vortici anche grazie all’aumento dell’energia e del vapore presenti nell’atmosfera, che quindi con maggior facilità può alimentare quei temporali capaci di produrre il pericoloso fenomeno meteo.

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