I PERIODI DI «CALDO ANOMALO» ED IL LORO IMPATTO SUL BILANCIO CLIMATOLOGICO MENSILE

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I PERIODI DI «CALDO ANOMALO» ED IL LORO IMPATTO SUL BILANCIO CLIMATOLOGICO MENSILE

di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
tratto da CENTROMETEO

Come abbiamo ribadito più volte, le medie climatologiche di riferimento sono calcolate tenendo conto dell’evoluzione meteorologica che si sussegue su una località per almeno trent’anni. Per quanto riguarda la temperatura, ad esempio, quel valore medio tiene conto delle fasi più fresche e di quelle più calde che si sono avvicendate nel corso del tempo.

Diventa quindi normale se la dinamica atmosferica dovesse proporre una certa alternanza tra queste fasi perché, per dirla in parole più semplici, la media climatologica è fatta per starci un po’ sopra e un po’ sotto e, di conseguenza, non ci dobbiamo assolutamente meravigliare se si vivono giornate più fresche alternate ad altre più calde o in perfetta media climatologica: questa alternanza è il segno che la variabilità del tempo – che è una caratteristica delle nostre latitudini – riesce a trovare un giusto equilibrio nella successione degli scenari, pescando dal mazzo un po’ tutte le carte.

Il punto di vista cambia nel momento in cui le fasi più calde o più fredde del normale durano a lungo e arrivano a ricoprire periodi di una settimana e talvolta anche di 10-14 giorni: in questo caso è lecito parlare di «fase anomala» della circolazione atmosferica se dell’anomalia è significativa e duratura. L’ultimo caso che rispecchia questa caratteristica del comportamento del tempo è proprio la fase con temperature ben superiori alle medie climatologiche che la maggior parte della nostra penisola sta vivendo da diversi giorni e che, come abbiamo visto dall’analisi della linea di tendenza, durerà ancora per almeno una settimana (fig. 1).

Tendenza per dopo la metà di luglio 2024

La stazionarietà del «segnale caldo» è indice di persistenza del disegno barico che la determina e che, in questo caso, è connesso al promontorio nord africano: per l’intensità del segnale e per la sua durata, possiamo quindi dire che soprattutto le regioni centro-meridionali stanno vivendo un periodo di «caldo anomalo» non più liquidabile con un semplice… «Eh, ma è estate ed è normale che faccia caldo!» perché il problema non è tanto il fatto che le temperature siano oltre la media, ma è di quanto e per quanto. Se il segnale anomalo diventa di lunga durata e arriva ad abbracciare anche una decina di giorni, vuol dire allora che esso è potenzialmente in grado di condizionare poi il bilancio climatologico mensile della località e della regione che ne è interessata e lo è ancor di più se nel corso del mese quello stesso segnale si ripropone e quindi diventa anche «frequente». A tal proposito, per comprendere meglio questo concetto, ci viene in aiuto il comportamento del mese di giugno che abbiamo ormai archiviato negli annali climatologici. Se analizziamo l’anomalia della circolazione atmosferica tra Oceano Atlantico, Europa ed entroterra nord africano, possiamo vedere come la dinamica atmosferica abbia reiterato lo stesso tipo di segnale a tal punto da poterlo vedere nitido anche su una media mensile.

Circolazione atmosferica e anomalie a giugno 2024

Dal momento che con le lettere A e B (fig. 2, a sinistra) si indicano rispettivamente dove ha prevalso il segnale anticiclonico e depressionario valutato sulla superficie isobarica di 500 hPa, possiamo concludere che le nostre regioni centro-meridionali sono state maggiormente influenzate dalla presenza di un ricorrente anticiclone che ha condizionato il tempo soprattutto sul Mediterraneo orientale. Il Nord, al contrario, ha maggiormente subìto l’influenza del segnale ciclonico che si è mostrato ricorrente sulla penisola iberica. Dal punto di vista termico, possiamo dire che quel campo anticiclonico a est ha preso forma come risposta alle ricorrenti avvezioni di aria calda subtropicale che hanno portato, tra la Turchia e il Mar di Levante, anomalie positive di temperatura a 850 hPa – cioè a circa 1500 metri – fino a 5-6 °C oltre la media del periodo 1991-2020 (fig. 2, a destra). Queste avvezioni hanno interessato anche le nostre regioni centro-meridionali, dove lo scarto dal clima alla stessa quota è stato compreso tra +1.5 e +3.5 °C. Al di là del dato, notate forse un particolare nel disegno barico che ha contribuito a plasmare queste anomalie? Quella linea tratteggiata che ho inserito ci dice semplicemente che la dinamica atmosferica ha percorso spesso la strada tipica delle configurazioni di blocco, in questo caso «a omega rovesciato» con un canale depressionario stretto da due canali anticiclonici.

Anomalie della temperatura in italia a giugno 2024

Ma se parliamo di blocchi, vuol dire allora che quella variabilità del tempo di cui abbiamo parlato all’inizio non è assolutamente caratterizzante e che il comportamento medio è deciso dallo stesso tempo meteorologico. Per quanto riguarda l’Italia, l’impronta che questa evoluzione ha lasciato nel mese di giugno è stata come sempre quantificata dall’analisi dell’anomalia di temperatura da parte dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna (fig. 3): quel +1.49 °C di anomalia termica registrata al Sud rispetto al clima 1991-2020, che fa per le regioni meridionali il 5° mese di giugno più caldo dall’inizio delle rilevazioni, è proprio la conseguenza di un segnale atmosferico intenso e persistente che porta il bollino del promontorio nord africano. Ecco perché le fasi caratterizzate da «caldo anomalo», proprio come quella che stiamo vivendo e che vivremo ancora per diversi giorni, vanno oltre una normale oscillazione dello stato del tempo. La persistenza e l’intensità di queste fasi sono due aspetti chiave per comprendere come esse possono condizionare un bilancio climatologico mensile: con buona probabilità, anche luglio non sarà da meno.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera

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