Ghiacciai in sofferenza nonostante le eccezionali nevicate di Primavera
Delle nevicate eccezionali tra Febbraio e Maggio resta ben poco, in qualche caso praticamente nulla, e manca ancora tutto Agosto…
La primavera e la seconda parte dell’inverno hanno avuto un meteo estremamente piovoso per il Nord Italia: sulle Alpi ne consegue che è scesa una quantità di neve incredibile. A metà giugno, si registravano spessori nevosi eccezionali tra i 2500 e i 3000 metri, soprattutto se confrontati con le ultime stagioni disastrose.
Un’Estate positiva?
Questi accumuli, che non si vedevano da decenni, facevano ben sperare in una stagione positiva. Ma c’è un problema: l’Estate, diventata ormai una sorta di quinta stagione, e il caldo di Luglio ha rapidamente fuso tutto ciò che era caduto. In soli venti giorni, la neve è scomparsa quasi completamente al di sotto dei 3000 metri, lasciando le riserve di ghiaccio e neve solo alle quote più alte.
Uno scenario aspettato, non ancora grave
Tutto ciò, sebbene drammatico, non è del tutto inaspettato, poiché il trend estivo era già noto. Si sperava, però, in un ridimensionamento della stagione di ablazione, ovverosia il periodo in cui i ghiacci si riducono. Purtroppo, anche in stagioni nevose, il periodo estivo non manca mai di combinare danni. Ci duole dire che sono bastate tre settimane di caldo intenso e zero termico oltre 4000 metri per arrecare danni.
Non è certo finita…
Il vero problema è che ci attendono ancora Agosto e potenzialmente anche Settembre, mesi durante i quali il manto nevoso può ulteriormente diminuire. Questo perché la stagione di perdita non si conclude certo ora, ma andrà avanti almeno per altre 6 settimane La situazione è davvero preoccupante, poiché il cambiamento climatico ha devastato il clima alpino, che in gergo viene chiamato “hot spot climatico”. Le Alpi sentono gli effetti dei cambiamenti climatici con un’ingerenza maggiore rispetto ad altre zone del Mondo.
I dati saranno a fine Estate
Nonostante tutto, è bene ricordare che i dati ufficiali andranno pubblicati a fine Estate. Solitamente gli enti preposti, sia pubblici sia privati, analizzano le perdite tra la prima e la seconda decade di Settembre. Poi, dopo tale data, oltre i 3000 metri dovrebbe essere sempre e solo neve e quindi i ghiacciai dovrebbero sentire una boccata d’ossigeno. Ciò non toglie che manca ancora un mese e mezzo di potenziali perdite, ma, a meno di un Agosto catastrofico, non sentiremo i problemi di annate terribili, come 2015 o 2022.