CI ASPETTA UNA SETTIMANA ANCORA ALL’INSEGNA DEL CALDO ANCHE INTENSO

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CI ASPETTA UNA SETTIMANA ANCORA ALL’INSEGNA DEL CALDO ANCHE INTENSO

CI ASPETTA UNA SETTIMANA ANCORA ALL’INSEGNA DEL CALDO ANCHE INTENSO

Di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Mentre sulle regioni settentrionali si va completando il passaggio delle condizioni di instabilità, al Centro-Sud la situazione meteorologica continua ad essere caratterizzata dalla presenza del promontorio nord africano e della circolazione di aria calda subtropicale che la figura anticiclonica richiama dall’entroterra sahariano.

Anche nei prossimi giorni la situazione non cambierà perché la dinamica atmosferica continuerà a insistere proponendo la stessa circolazione che si estenderà gradualmente anche alle regioni settentrionali a partire da lunedì.


Quella che abbraccerà la parte centrale di luglio sarà quindi,con buona probabilità, una settimana all’insegna della prevalente stabilità atmosferica e di una nuova pulsazione subtropicale che, specie nella seconda parte, vedrà il raggiungimento di un nuovo picco di calore un po’ su tutta la nostra penisola: un caldo che non risparmierà nessuna regione ma che si presenterà più intenso soprattutto al Centro-Sud. Fin tanto il disegno barico resterà sostanzialmente bloccato, impostato da un Anticiclone delle Azzorre con i massimi a ovest delle isole omonime e da un Ciclone d’Islanda che inserisce il proprio cavo d’onda a ovest delle coste europee, diventa inevitabile la risalita di aria molto calda dall’entroterra marocchino e algerino (fig. 1): isoterme comprese tra 20 e 25 °C a 850 hPa raggiungono così facilmente il Mediterraneo centrale, l’aria più fresca atlantica rimane confinata alle Isole Britanniche dove sulla stessa quota le temperature oscillano tra 4 e 10 °C e l’aria più temperata raggiunge a malapena le coste portoghesi con isoterme tra 15 e 18 °C.

Il segnale dominante – scelto per l’Italia centrale per puro scopo didattico – è quindi destinato a rimanere sostanzialmente stabile almeno fino alla fine di questa seconda decade e di conseguenza, con buona probabilità, almeno fino al prossimo week-end non andremo incontro a sostanziali variazioni di scenario (fig. 2). Per trovare i primi timidi segnali di cambiamento dobbiamo guardare alla terza decade quando, da un’analisi ancora sommaria della distribuzione degli scenari di temperatura a circa 1500 metri, è possibile perlomeno ipotizzare un’attenuazione di questa lunga ondata di calore. Per ovvi motivi legati alla distanza temporale a cui ci siamo spinti, la prognosi non può ancora essere sciolta perché questa ipotesi dovrà essere nuovamente verificata più volte nei prossimi aggiornamenti fino a quando, come sempre, si potranno dare indicazioni in merito più attendibili una volta che la previsione diventerà più robusta.

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