Chicchi di grandine fino a 3-5 cm più frequenti che nel passato. Ecco perché
Chicchi di grandine fino a 3-5 cm più frequenti che nel passato. Ecco perché
A cura del Col. Mario Giuliacci
Come nasce una nube temporalesca
Nelle nubi temporalesche nello strato tra 0°C e -10°C, spesso circa 1500m, coesistono goccioline liquide (sopraffusione) e cristalli di ghiaccio, i quali vengono trascinati verso la sommità della nube dalle intense correnti ascensionali che raggiungono valori in media tra i 5 i 10 m/s ma possono toccare anche i 20 m/s nei temporali forti
Come nasce il chicco di grandine
Durante la repentina salita i cristalli di ghiaccio si ingrossano per cattura delle gocce di nube incontrate lungo l’ascesa. In particolare, i cristalli di ghiaccio, giunti poi in prossimità del top del cumulonembo, ormai non più adeguatamente sostenuti dalle deboli correnti ascendenti esistenti ove finisce la nube, ricadono all’interno della nube stessa, accrescendosi ulteriormente per cattura di altre gocce di nube nella fase di caduta. Ma giunti a quote intorno a 4000-6000 metri i cristalli di ghiaccio vengono nuovamente investiti dalle intense correnti ivi presenti e trascinati di nuovo verso l’alto, catturando altre goccioline di nube durante il percorso.
Loop su-giù del chicco tante volte dentro la nube
I loop dentro la nube continuano fino a quando il progressivo ingrossamento fa assumere al cristallo mediamente un diametro di 5-10 mm cosicché, non più sorretto dalle pur intense updrafts, esce lateralmente sotto forma di chicco di grandine. Se osservate bene un chicco noterete, infatti, che è costituito da più strati concentrici di diversa opacità. Ebbene, ognuno di tali strati corrisponde all’accrescimento subito da tutte le volte che il cristallo di neve ha fatto duna salita-discesa all’interno del cumulonembo. Arriviamo al dunque. Perché sono diventati più frequenti chicchi d 3-4 cm I loop su-giù che generano e ingrossano il chicco di grandine sono tanti più numerosi quanto più intense sono le correnti ascendenti. E’ovvio che più suolo è caldo e più l’aria è umida tanto più intense saranno le calde correnti ascensionali all’interno della nube temporalesca. Ma negli ultimi 50 anni la nostra estate è diventata più caldo di circa 3 gradi e quindi le nubi temporalesche hanno molto più calore che una volta di svilupparsi. Insomma è cresciuto il numero di temporali con correnti ascensionali così forti da sostenere chicchi grandi fino 3-4 cm di diametro