CONTESI TRA CALDO E FENOMENI INTENSI
di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
tratto da CENTROMETEO
Come abbiamo anticipato nella precedente analisi, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima sull’Europa andrà strutturandosi un disegno barico che porrà, una di fronte all’altra, due circolazioni antagoniste alimentate da masse d’aria diametralmente opposte dal punto di vista termodinamico (fig. 1). Un flusso fresco e instabile di origine artica, risucchiato da una depressione in posizione semistazionaria tra Islanda e penisola scandinava, andrà a interagire con un richiamo di aria calda e stabile di matrice nord africana che il promontorio subtropicale trasporterà soprattutto verso le nostre regioni centro-meridionali e l’area balcanica. Andremo così incontro a un tipo di evoluzione meteorologica che vedrà gradualmente inasprendosi i contrasti termici lungo una fascia di separazione tra le due circolazioni.
Gli ultimi calcoli della modellistica numerica suggeriscono una certa lentezza nell’evoluzione del sistema ondulatorio che andrà prendendo forma tra domenica e lunedì in una saccatura con asse esteso dalla penisola scandinava a quella iberica: per questo motivo, sembrerebbe diventare sempre più probabile un lento progredire anche del canale in cui i contrasti termici andranno a produrre i fenomeni atmosferici. Avremo modo in uno dei prossimi aggiornamenti di fornire qualche indicazione in più sulle temperature massime che saranno probabilmente raggiunte sulla nostra penisola. Per il momento mi interessa che voi comprendiate, per sommi capi, quali saranno le potenzialità energetiche che andranno definendosi nei prossimi giorni osservando innanzitutto cosa vuol dire, per esempio, essere orfani dell’Anticiclone delle Azzorre.
È l’assenza dell’ala protettrice di questo campo anticiclonico a costruire situazioni come quella che andrà delineandosi nei prossimi giorni – sui motivi ne abbiamo già ampiamente discusso in tanti altri articoli – con l’estremo nord-ovest europeo che vedrà temperature massime intorno ai 10 °C a l’area balcanica dove si potrebbero superare i 35 °C (fig. 2). Venticinque gradi, spalmati in duemila chilometri, saranno all’incirca la differenza tra i due poli termici (gradiente termico) che andranno inevitabilmente ad alimentare la formazione di fenomeni atmosferici anche di forte intensità.
Dove? Tra domenica 9 e lunedì 10 giugno il canale atmosferico nel quale sarà medio-alta la probabilità di assistere a questo tipo di eventi sarà tracciato da un’estesa superficie frontale che andrà disponendosi in diagonale da sud-ovest verso nord-est e perpendicolare al gradiente termico, serpeggiando attorno a una fascia di confine tra le due circolazioni di opposta natura (fig. 3). Dalle prime indicazioni, è possibile osservare come una buona parte delle regioni settentrionali possa trovarsi proprio all’interno di questo canale e quindi sperimentare gli effetti della liberazione dell’energia potenziale legata al trasporto dell’aria subtropicale.
Abbiamo ancora qualche giorno per dare il tempo ai modelli numerici di definire meglio l’evoluzione e fornire così indicazioni più affidabili: inizieremo con la previsione delle temperature per poi vedere dove andranno probabilmente a localizzarsi i fenomeni intensi la cui previsione, come sappiamo, presenta incertezze proprio per il loro sviluppo su scale limitate nel tempo e nello spazio: diventa quindi poco scientifico parlarne già adesso.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera