IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERRIFICANTE TERREMOTO DI Mw 9.5 DEL 22 MAGGIO 1960 IN CILE
Il sisma più forte mai registrato nell’era moderna della sismologia
Redazione Blue Planet Heart
tratto da PTWC
Il 22 maggio 1960, alle 15.11 ( 19:11 UTC), il più grande terremoto mai registrato dagli strumenti ha colpito il sud del Cile con una potenza che ora sappiamo essere di almeno Mw 9,5. Questo terremoto ha generato uno tsunami che ha attraversato ogni oceano sulla terra, anche se le onde più grandi e pericolose hanno influenzato solo le coste intorno all’Oceano Pacifico. Il Cile ha subito il maggior impatto distruttivo, con onde di tsunami che hanno raggiunto i 25 metri, uccidendo circa 2000 persone. Al di fuori del Cile lo tsunami si è manifestato in maniera più violenta sul lato opposto del pianeta in Giappone, dove le onde sono arrivate fino a 6,3 metri di altezza causando la morte di 139 persone. Nel mezzo dell’oceano Pacifico, le Hawaii hanno registrato il secondo tsunami per intensità della sua storia conosciutam superato solo da quello delle Isole Aleutine del 1946. L’evento ha ucciso 61 persone nella città di Hilo con onde che arrivarono fino a 10,7 m di altezza, con tutte le isole hawaiane colpite da onde superiori a 1 m. Sono state contate, purtroppo, anche 21 vittime nelle Filippine con onde registrate fino a 1,5 m, e altre due persone morte in California colpite da onde fino a 2,2 metri di altezza. Nelle zone adiacenti dell’Oceano Pacifico, le onde dello tsunami hanno raggiunto i 12,2 metri all’isola di Pitcairn (Regno Unito), 7,0 metri in Russia (Kamchatka), 5,0 metri in Nuova Zelanda, 4,9 metri in Samoa occidentale, 2,4 m circa nella Polinesia francese, 2,1 m in India, 1,8 m circa in Papua Nuova Guinea e 1,2 m circa in Messico . Negli Stati Uniti e nei suoi territori, 2,4 m circa nelle Samoa americane, 2,3 metr in Alaska e 1,8 metri in Oregon.
Nel 1960 non esisteva un sistema di allarme globale a livello di tsunami e l’Osservatorio magnetico e sismico di Honolulu, che sarebbe diventato poi il Centro di avvertimento per lo tsunami del Pacifico (PTWC), ha emesso degli avvertimenti tsunami per questo terremoto nello Stato delle Hawaii molte ore prima del suo arrivo (Ci vogliono quasi 15 ore perchè la prima onda raggiunga le Hawaii). Come risultato di questo tsunami, le Nazioni Unite avrebbero istituito il Sistema di avvertimento di tsunami del Pacifico (PTWS) nel 1965 con l’Osservatorio di Honolulu come sede principale.
Oggi, 57 anni dopo il terremoto del Cile, Il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC) ha creato un’animazione di questo tsunami storico utilizzando lo stesso strumento che si utilizza per determinare i rischi di tsunami in tempo reale per qualsiasi evento odierno: il modello di previsione in tempo reale degli tsunami (RIFT). Il modello RIFT prende le informazioni del terremoto come input e calcola come le onde si muovono attraverso gli oceani nel mondo, prevedendo la loro velocità, lunghezza dell’onda e l’ampiezza.
Questa animazione mostra questi valori attraverso il movimento simulato delle onde mentre viaggiano attraverso gli oceani del mondo e si può vedere anche la distanza tra le creste successive dell’onda (lunghezza d’onda), così come la loro altezza (mezza ampiezza) indicata dal loro colore. Ancora più importante, il modello mostra anche cosa succede quando queste onde di tsunami colpiscono la terraforma, informazioni che servono al PTWC per emanare bollettini di pericolo tsunami per le coste colpite.
Fin dall’inizio l’animazione mostra tutte le coste coperte da punti colorati.
Queste sono inizialmente di un colore blu come l’oceano per indicare il normale livello del mare, ma come il maremoto le raggiunge esse cambiano colore per rappresentare l’altezza delle onde, e spesso questi valori sono superiori a quelli delle acque profonde in mare aperto. Lo schema dei colori si basa sui criteri avvisi di PTWC, con il blu-verde che rappresenta “nessun rischio” (meno di 30 cm.), il colore giallo-arancio che indica bassa pericolosità con la raccomandazione di stare lontani dalle coste (da 30 a 100 cm),colore rosso acceso indica pericolo significativo che richiede l’evacuazione (da 1 a 3 metri) e il rosso scuro che indicano un pericolo grave, con eventualmente, la necessità di richiedere un secondo step di evacuazione (superiore a 3 metri).
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