Un terremoto può essere avvertito a grandi distanze? Il caso del terremoto greco del 29 marzo 2024

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Un terremoto può essere avvertito a grandi distanze? Il caso del terremoto greco del 29 marzo 2024

A cura di Mariagrazia De Caro, Caterina Montuori, Stephen Monna, Francesco Frugoni, Alessandra Giuntini, INGV.
Tratto da INGVTERREMOTI

Un terremoto può essere avvertito anche a grandi distanze come avvenuto per il terremoto del 29 marzo 2024 alle ore 08:12 italiane localizzato al largo della Costa Occidentale del Peloponneso, in Grecia, di magnitudo Mw 5.8.

Dalla mappa dei risentimenti macrosismici compilata da oltre 800 cittadini, disponibile sul sito “Hai sentito il terremoto?“, si evince come questo evento sia stato chiaramente percepito nelle aree del sud Italia, in particolare nelle regioni della Puglia, Calabria e Sicilia orientale, con risentimenti stimati fino al IV-V grado della scala macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS).

Possibile possa accadere?

In generale, quello che ci si aspetta è che la percezione di un terremoto diminuisca all’aumentare della distanza dalla sorgente sismica. Esiste però la possibilità che questo non avvenga: le onde sismiche generate dal terremoto durante il loro viaggio all’interno della Terra potrebbero attraversare materiali in grado di mantenere l’energia dell’onda pressoché inalterata. Questo consente all’onda sismica di viaggiare per lunghe distanze e di essere registrata da stazioni sismiche lontane. Tale fenomeno è stato già osservato per terremoti localizzati in Grecia e registrati nel sud Italia grazie alla presenza della litosfera ionica in subduzione che agisce come una guida d’onda per le onde sismiche che si propagano all’interno di essa con bassa attenuazione a grandi distanze (Sbarra et al., 2017).

Un’altra possibilità di avvertire l’evento sismico a distanze regionali di oltre 600 chilometri è data da un’efficiente generazione e propagazione delle cosiddette onde T: onde acustiche generate dalla conversione delle onde sismiche lungo la linea di confine terra-mare. Le onde acustiche così generate possono, grazie principalmente ad una batimetria favorevole, rimanere intrappolate all’interno di uno strato orizzontale della colonna d’acqua chiamato SOFAR channel (SOund Fixing And Ranging), all’interno del quale possono viaggiare per lunghe distanze con una bassa perdita di potenza del segnale. Il SOFAR channel è un canale naturale, centrato a una profondità alla quale la velocità del suono è al minimo, scoperto durante la seconda guerra mondiale e diventato famoso grazie al romanzo Caccia a Ottobre Rosso, dove viene usato come canale per il rilevamento dei sottomarini. Alla fine del loro viaggio nel SOFAR le onde acustiche raggiungeranno le coste e saranno di nuovo convertite in onde sismiche (elastiche) che verranno così registrate dai sismometri installati lungo le aree costiere.

Quando si analizzano i sismogrammi registrati dai sismometri installati in prossimità delle coste sarà quindi possibile individuare l’arrivo delle onde di volume (fasi P ed S) seguite dall’arrivo delle onde T (chiamate anche fasi Terziarie proprio perché arrivano dopo le fasi Primarie e Secondarie). A mano a mano che ci si allontana dalla costa le fasi T scompariranno poiché l’energia portata efficacemente nel canale SOFAR, una volta trasmessa alla costa, va ad attenuarsi rapidamente. Gli abitanti delle regioni costiere potranno percepire il terremoto per l’arrivo sia delle onde di volume che delle onde T.

In figura sono riportati esempi di sismogrammi registrati dalle stazioni sismiche poste lungo le coste di Sicilia, Puglia e Calabria per il terremoto greco del 29 marzo 2024. Osservando le registrazioni delle tre stazioni è possibile notare l’arrivo delle fasi T su SOI (Calabria) e EPOZ (Sicilia), ma non su SCTE (Puglia). Gli alti valori di ampiezza delle accelerazioni del suolo delle fasi P/S e T registrate in Sicilia suggeriscono che la popolazione possa aver avvertito l’arrivo di entrambe le fasi, mentre in Puglia lo scuotimento del suolo è stato causato dalle onde di volume. I bassi valori di accelerazione registrati in Calabria confermano i valori di bassa intensità macrosismica riportati nei questionari compilati dai cittadini della regione.

Le onde T sono state registrate altre volte in Italia: ad esempio dopo il terremoto del 23 maggio 2013 in Grecia  e dopo il terremoto algerino del 18 marzo 2021 che venne  risentito anche in Liguria.

A cura di Mariagrazia De Caro, Caterina Montuori, Stephen Monna, Francesco Frugoni, Alessandra Giuntini, INGV.

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