NULLA DI NUOVO DA NORD-OVEST: L’INSTABILITÀ AVRÀ IN MANO LE REDINI DEL NOSTRO TEMPO ANCHE NEI PRIMI GIORNI DELL’ESTATE METEOROLOGICA
di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
Tratto da Centrometeo
Passano i giorni e le settimane e le analisi che descrivono le linee di tendenza sostanzialmente non cambiano, limitandosi a proporre la spiegazione di una dinamica atmosferica che riavvolge il nastro e che ripresenta scenari meteorologici molto simili tra loro. Se fino a qualche mese fa erano gli anticicloni subtropicali a essere raccontati al grande pubblico con tutte le conseguenze del caso – stabilità atmosferica, assenza di precipitazioni e temperature ben superiori alle medie climatologiche – da qualche mese a questa parte sono diventate le condizioni instabili e a tratti perturbate le protagoniste indiscusse dell’evoluzione del tempo sulle regioni settentrionali e in misura minore su parte di quelle centrali, mentre al Sud e sulle Isole Maggiori la pioggia si limita a qualche fugace comparsa lasciando in pratica irrisolto il problema della siccità che va avanti ormai da molti mesi.
Passano i giorni e le settimane e diventa così sempre più pesante il segnale di anomalia pluviometrica che procede su due fronti: come divario tra Nord e Sud perché sulle regioni settentrionali continua a piovere troppo mentre al Sud la pioggia cade con il contagocce e, sempre relativamente al Nord Italia, come ulteriore peggioramento del quadro anomalo portato ormai all’esasperazione in termini di eccessi perché ancora non è finita, non avendo le condizioni di instabilità ancora l’intenzione di lasciare spazio a uno scenario meteorologico più stabile.
Anche l’ultima settimana di maggio vedrà infatti rinnovarsi le condizioni preferite dall’atmosfera per mettere i propri flussi in movimento lungo la verticale e generare nubi a prevalente carattere temporalesco sotto lo stimolo di due i nuovi impulsi destinati a transitare sulla nostra penisola, a causa di una configurazione sinottica ingessata e poco incline a cambiare per il momento la propria posizione di equilibrio. Fino a quando rimarrà aperto il canale depressionario con l’Oceano Atlantico, principale valvola di sfogo della fabbrica perturbata d’Islanda che avrà la via orientale ancora chiusa da un anticiclone semi-stazionario tra la penisola scandinava e la Russia settentrionale, sarà il nostro bacino ad accogliere i prodotti dell’irrequietezza atmosferica.
Ecco che allora un primo impulso scivolerà lungo la penisola tra lunedì 27 e mercoledì 29 (fig. 1) e un secondo, probabilmente più strutturato perché potrebbe avere proprio la forma di una saccatura, si affaccerà giovedì 30 per accompagnare la primavera meteorologica alla porta e accogliere la nuova stagione, al debutto il 1° giugno sempre dal punto di vista meteorologico (fig. 2).
Saranno quindi ancora diversi i millimetri di pioggia che cadranno soprattutto sulle regioni settentrionali, dove l’impronta dei passaggi instabili potrebbe essere di nuovo più incisiva rispetto al resto della penisola: a tal proposito, si propone al lettore una stima indicativa della cumulata di precipitazione fino al 31 maggio (fig. 3) – calcolata da due modelli diversi e da intendere solo come segnale dominante – per avere proprio un’idea di una situazione che non è ancora intenzionata a cambiare ma che continuerà a insistere, battendo sullo stesso tasto atmosferico: proprio per questa persistenza, generata da situazioni di blocco della dinamica del tempo, su molte aree del Nord Italia sta per chiudersi un mese di maggio e una primavera tra i più piovosi (se non i più piovosi su serie climatologiche secolari come per il caso di Milano Brera). Tutto questo dopo aver vissuto, due anni fa, una situazione diametralmente opposta.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura
Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera