Il terremoto a Taiwan 30 volte più forte di quello del 2009 a L’Aquila
Doglioni (Ingv): “l’isola è stretta in una morsa da 7 cm l’anno“
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Taiwan è stretta in una morsa che scatena periodicamente grandi terremoti come quello di magnitudo 7.4 avvenuto nelle prime ore di oggi.
“L’isola si trova compressa tra la placca delle Filippine e quella Eurasiatica”, dice all’ANSA Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“La placca delle Filippine si avvicina a quella Eurasiatica al ritmo di oltre 7 centimetri l’anno. La scossa – dice Doglioni – è stata 30 volte più forte di quella registrata a L’Aquila nel 2009”.
La placca dell’Eurasia spinge verso Est in direzione contraria a quella delle Filippine, e la rottura della faglia che ha generato il forte sisma è avvenuta lungo una linea che va da Nord-Est a Sud-Ovest. Per questo motivo, sebbene comunemente rappresentati come punti precisi sulle mappe, per sismi di queste dimensioni è più appropriato parlare di scivolamenti di un’ampia area di faglia, che si estende per 60 chilometri di lunghezza e 35 chilometri di larghezza.
“In genere, questi eventi seguono un percorso standard – afferma Doglioni – con una prima scossa più forte seguita da repliche di intensità inferiore. La durata di questo fenomeno dipende dalla magnitudo del terremoto principale: più è forte, più tempo è necessario perché si esaurisca la sequenza”. Il primo terremoto, avvenuto alle ore 1.58 italiane, è stato infatti accompagnato da una seconda scossa di magnitudo 6.4 avvenuta pochi minuti dopo, alle 2.11, e da molte altre scosse più deboli.
“Di eventi come questi ne avvengono circa una quindicina all’anno nel mondo, dunque si tratta di un fenomeno naturale”, spiega ancora il presidente dell’Ingv. “L’area di Taiwan è già stata interessata in passato da molti grandi terremoti, anche di magnitudo superiore a 8, come quello verificatosi nel 1920”. Quell’evento raggiunse magnitudo 8.2 e si verificò pochi chilometri a Est rispetto a quello avvenuto oggi.
Negli ultimi 50 anni, la regione è stata interessata da altri sei terremoti di magnitudo superiore a 7 e localizzati entro 250 chilometri dall’ultimo, come riporta il Servizio Geologico statunitense Usgs: il più forte è stato quello del 1999 (magnitudo 7.7), che provocò almeno 2.300 vittime e danni stimati in 14 miliardi di dollari, la cui localizzazione è fissata circa 59 chilometri ad Est rispetto al sisma di stanotte. “In quest’ultimo caso – aggiunge Doglioni – l’edilizia antisismica di Taiwan si è dimostrata molto avanzata”.