IMPULSI INSTABILI IN SUCCESSIONE VERSO IL NORD E PARTE DEL CENTRO FINO A PASQUETTA, POI MAGGIORE STABILITÀ
di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
tratto da Centrometeo
L’ampia circolazione ciclonica presente a ovest dell’Europa è come una giostra che fa ruotare attorno a sé i sistemi perturbati in sviluppo soprattutto lungo il suo ramo ascendente, cioè laddove il contributo di aria calda e umida in risalita dalla latitudini meridionali è indispensabile per formare e sostenere le nubi e le precipitazioni. Fin tanto la posizione della figura di bassa pressione resterà sostanzialmente immutata, non ci saranno cambiamenti significativi dello stato del tempo che resterà quindi condizionato dallo stesso tipo di flusso, basculante tra sud-ovest e sud-est almeno fino a lunedì.
Nel fine settimana pasquale saranno così ben tre gli impulsi instabili che questa circolazione invierà verso la nostra penisola, lungo una traiettoria che correrà attraversando soprattutto le regioni settentrionali e in parte quelle centrali, queste ultime specie nella giornata di lunedì. Se le regioni meridionali e quelle confinanti del Centro si troveranno quindi parzialmente protette da un aumento delle altezze di geopotenziale sufficienti a garantire una maggiore stabilità atmosferica, i restanti settori centrali dell’Italia e soprattutto il Nord vedranno scorrere in successione tre episodi piovosi che conferiranno quindi alle condizioni meteorologiche caratteristiche di estrema dinamicità.
Non significherà però che pioverà ininterrottamente da sabato a lunedì ma che, in questa finestra temporale, si vedranno per tre volte le fasi di un classico passaggio perturbato guidato in quota dalle correnti occidentali: l’aumento delle nubi, la fenomenologia associata, la successiva attenuazione delle precipitazioni e una pausa asciutta magari anche con anche qualche schiarita, prima di un nuovo riavvolgimento del nastro.Nel corso dei tre eventi, le aree che saranno maggiormente coinvolte dalle precipitazioni più organizzate e frequenti saranno grosso modo tutta la fascia alpina, prealpina e le prospicenti aree di pianura, la Liguria e la Toscana settentrionale (specie le aree dell’entroterra) dove si attendono le cumulate più significative, anche superiori ai 250-300 mm sull’alto Piemonte secondo alcune stime da modello. Nevicate sui rilievi, in genere oltre i 1500-1800 metri, anche copiose sulle Alpi piemontesi e lombarde e in abbassamento di quota nella giornata di lunedì.
Piogge anche sulle restanti regioni settentrionali, più irregolari a sud del Po specie in Emilia Romagna e più diffuse a nord dell’asta del fiume su tutti i settori, man mano che si progredisce verso i rilievi alpini. Probabili condizioni instabili più accentuate anche sulle regioni centrali – specie tra centro-sud Toscana, Umbria e Lazio – nella giornata di lunedì, quando il passaggio dell’ultimo impulso potrà dar luogo su questi settori a rovesci anche a sfondo temporalesco.
L’intensa ventilazione sciroccale, che contribuirà a mantenere temperature particolarmente elevate per il periodo specie al Centro-Sud – si veda l’ultima analisi pubblicata – sarà sostituita solo nel corso di lunedì da correnti occidentali e di libeccio, con intensità in graduale attenuazione. Questo cambiamento di circolazione segnerà la fine di questa fase meteorologica che, ancora una volta, si è mostrata particolarmente piovosa per le regioni settentrionali e che ha concesso solo qualche “goccia” dove invece, ora, la pioggia serve più che mai, come sul versante adriatico e sulle due Isole Maggiori, Sicilia in primis.
A seguire avremo probabilmente un aumento della pressione atmosferica sull’area mediterranea e un arretramento del flusso perturbato atlantico che dovrebbe continuare invece a scorrere sull’Europa centro-settentrionale.
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Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera