Speciale 2023 INGV, un anno di terremoti
Nel 2023 la Rete Sismica Nazionale (RSN) ha localizzato 16307 terremoti sul territorio italiano e nelle aree limitrofe. Come nel 2022, poco più di 44 eventi al giorno – in media – sono stati analizzati dai nostri ricercatori e tecnici in turno H24 nelle Sale di Sorveglianza dell’INGV. Quasi un terremoto ogni 30 minuti.
Nella mappa si può notare che anche nel 2023 si conferma la tendenza degli ultimi anni, con i terremoti più forti localizzati o al di fuori del territorio italiano o in mare, lungo le coste. Infatti gli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 (rappresentati in mappa con le stelle rosse) sono stati due e sono avvenuti in Croazia e nel Mar Tirreno.
Come nell’anno precedente, il terremoto più forte registrato in Italia nel 2023 è stato un sisma profondo avvenuto nel Mar Tirreno meridionale, al largo della costa calabra, di fronte alla provincia di Cosenza. L’evento è avvenuto il 1° maggio alle 4:41, ha avuto magnitudo Mw 5.2, ma a causa dell’elevata profondità (268 km) è stato debolmente avvertito solo in alcune località della Calabria e della Puglia. L’altro evento registrato dalla Rete Sismica Nazionale nel 2023 di magnitudo pari o superiore a 5 è avvenuto sulla costa settentrionale della Croazia il 16 febbraio alle 10:47 con magnitudo ML 5.1 e in Italia è stato risentito nelle regioni del nord-est, dalle Marche all’Emilia-Romagna, in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle province di Trento e Bolzano. Sono stati invece numerosi i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9 avvenuti sul territorio italiano e in aree limitrofe nel 2023: 26 eventi di cui ben 19 sono avvenuti in Italia e nei mari circostanti, gli altri 7 sono stati localizzati in Bosnia-Herzegovina, Montenegro, Albania, Croazia e al confine Francia-Svizzera.
Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è quasi identico a quello del 2022 (la differenza è di solo cinque eventi in più nel 2023) e si mantiene ormai stabile intorno ai 16 mila terremoti annui dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016-2017-2018, caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016. Il contributo di questa sequenza in termini di numero di eventi è stato comunque importante anche nel 2023, rappresentando ancora un valore molto elevato, rispetto al totale della sismicità in Italia: circa il 30% in termini di numero di eventi localizzati.
Nel grafico sottostante è visualizzato il numero annuale di terremoti localizzati grazie alle stazioni della Rete Sismica Nazionale dal 2012 al 2023.
Nel grafico, con la colonna blu è rappresentato il numero totale di eventi (tutte le magnitudo) che raggiunge valori molto elevati durante il 2016 e il 2017 a causa della sequenza in Italia centrale. Come accennato sopra, negli ultimi 5 anni questo numero si è stabilizzato intorno ai 16 mila eventi, con variazioni nell’ordine di qualche centinaio di terremoti. La colonna rossa indicainvece il numero annuo di terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0 – che in media corrisponde al 15-20% di tutti i terremoti registrati – ma che nel 2023 scende a poco più del 12% del totale.
Qualche numero e curiosità sui terremoti del 2023 in Italia e nelle aree limitrofe
16307 terremoti registrati e localizzati.
2018 terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0.
233 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9.
26 terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9.
Di questi ultimi, 19 terremoti sono avvenuti nel territorio italiano e in particolare nel Mar Tirreno, in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, in Adriatico al largo della costa marchigiana, sulla costa pugliese del Gargano, in Molise, nei Campi Flegrei in Campania.
2 eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0: uno nel Mar Tirreno meridionale al largo della costa calabra, il 1° maggio, di magnitudo Mw 5.2 e un altro in prossimità della costa settentrionale della Croazia, il 16 febbraio, di magnitudo ML 5.1.
Il terremoto più forte in terraferma: in Toscana, nei pressi di Marradi a nord di Firenze (Mw 4.9) il 18 settembre 2023 alle 05:10 (ora italiana).
I più piccoli registrati: per quattro terremoti del 2023 è stata calcolata una magnitudo pari a 0.0! Si tratta di tre eventi avvenuti nelle Marche, tra la provincia di Pesaro Urbino e quella di Macerata, e uno presso Marradi, in provincia di Firenze. I primi tre microterremoti sono avvenuti nell’area d’Italia con la maggiore copertura di stazioni sismiche, dove quindi la sensibilità della rete sismica è massima e dove registriamo ogni anno migliaia di terremoti di piccolissima magnitudo. Nonostante la bassissima magnitudo, i quattro eventi sismici sono stati infatti registrati da un numero di stazioni della RSN tra 5 e 10. Nel 2023 sono stati localizzati 17 eventi di magnitudo 0.1. Ricordiamo che la magnitudo Richter può avere anche valori negativi.
Il più profondo: nel Tirreno meridionale il 26 ottobre, con magnitudo ML 4.3, a 458 km di profondità. In tutta l’area compresa tra l’arco calabro e il Tirreno meridionale è in atto un processo di sprofondamento della litosfera oceanica ionica nel mantello terrestre. Questo processo geologico (subduzione) è responsabile dell’apertura del bacino tirrenico, che fino a pochi milioni di anni fa non esisteva. Questo è il motivo per cui in quest’area si registrano terremoti anche molto profondi.
Il primo dell’anno: quest’anno il primato di primo terremoto dell’anno lo prende l’Umbria, con epicentro vicino Norcia, in provincia di Perugia: magnitudo 0.8, un’ora e 39 secondi dopo la mezzanotte.
L’ultimo dell’anno: a L’Aquila, in Abruzzo, magnitudo 1.5, meno di mezz’ora dalla fine dell’anno (le 23:31 del 31 dicembre 2023).
La regione con più terremoti di magnitudo ≥ 2.0: la Sicilia. Anche per il 2023 la Sicilia ha avuto il maggior numero di eventi, 181, di magnitudo pari o superiore a 2.0, seguita dalle Marche e dall’Umbria. Se contassimo anche i terremoti molto piccoli (al di sotto di magnitudo 2), il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica e “vincerebbero” Marche e Umbria. Naturalmente per la Sicilia pesa la presenza dell’Etna dove l’attività vulcanica è accompagnata da frequenti terremoti e la rete di monitoraggio è molto fitta e sensibile.
La regione con meno terremoti: la Sardegna, come sempre. È la regione d’Italia più lontana dalle fasce in deformazione degli Appennini e delle Alpi caratterizzata da una sismicità più rara che nelle altre regioni italiane. Nel 2023 sono stati localizzati 15 eventi sull’isola tutti di magnitudo inferiore a 2.0 , alcuni di essi sono probabilmente da attribuire a scoppi di cava.
Nella tabella qui sotto sono riportati i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale di magnitudo pari o superiore a 4.0 e localizzati sul territorio nazionale, in mare o lungo le coste. Nella colonna della Data e Ora, quando è disponibile, è presente il collegamento all’articolo sul terremoto pubblicato su INGVterremoti.
Data e Ora (Italia) | Magnitudo | Zona | Profondità (Km) |
2023-11-20 07:46:22 | ML 4.6 | Tirreno Meridionale (MARE) | 440 |
2023-10-28 17:29:23 | ML 4.2 | 1 km E Ceneselli (RO) | 8 |
2023-10-27 00:22:44 | ML 4.3 | Tirreno Meridionale (MARE) | 458 |
2023-10-25 15:45:36 | ML 4.2 | 3 km E Ceneselli (RO) | 9 |
2023-10-02 22:08:26 | Md 4.0 | Campi Flegrei | 3 |
2023-09-27 03:35:34 | Md 4.2 | Campi Flegrei | 3 |
2023-09-18 05:10:14 | Mw 4.9 | 4 km SW Marradi (FI) | 8 |
2023-09-13 10:38:16 | Mw 4.0 | Costa Marchigiana Anconetana (Ancona) | 7 |
2023-07-05 06:07:10 | Mw 4.0 | 5 km SE Cesarò (ME) | 19 |
2023-06-21 17:33:53 | Mw 4.1 | Costa Garganica (Foggia) | 36 |
2023-05-01 04:41:24 | Mw 5.2 | Costa Calabra nord occidentale (Cosenza) | 268 |
2023-04-21 14:06:23 | Mw 4.1 | Costa Catanese (Catania) | 17 |
2023-03-28 23:52:45 | Mw 4.6 | 2 km N Montagano (CB) | 25 |
2023-03-09 20:08:06 | Mw 4.5 | 6 km E Umbertide (PG) | 3 |
2023-03-09 16:05:41 | Mw 4.3 | 5 km E Umbertide (PG) | 3 |
2023-03-09 00:41:49 | ML 4.3 | Mar Ionio Meridionale (MARE) | 37 |
2023-02-27 22:50:05 | ML 4.3 | Tirreno Meridionale (MARE) | 437 |
2023-02-20 02:11:17 | ML 4.1 | Tirreno Meridionale (MARE) | 26 |
2023-01-28 06:32:50 | Mw 4.1 | 6 km N Gambettola (FC) | 19 |
2023-01-26 11:45:41 | Mw 4.0 | 6 km SW Cesenatico (FC) | 16 |
Non sono presenti in questa tabella altri eventi, di magnitudo inferiore alla soglia di 4.0, che però hanno avuto importanti risentimenti sul territorio e che possono essere considerati “isolati”, cioè non legati a sequenze sismiche significative.
Le sequenze sismiche in Turchia e in Marocco
Il 2023 è stato caratterizzato anche da importanti terremoti nell’area mediterranea, tra cui quello del 6 febbraio in Turchia (magnitudo 7.8), e quello del 9 settembre in Marocco (magnitudo 6.8). Il primo evento è stato devastante per la Turchia sudorientale, con un bilancio di circa 60000 vittime e oltre 120000 feriti. Questo terremoto è avvenuto su una struttura geologica ben nota, la cosiddetta Faglia Est-Anatolica (EAF), una faglia trascorrente lungo la quale la placca anatolica viene spinta verso ovest dalla placca arabica a sud. Il segmento della EAF attivatosi con il terremoto del 6 febbraio si estende per circa 300 km da nordest a sudovest. Poche ore dopo il terremoto di magnitudo 7.8, un altro evento molto forte (M7.5) è avvenuto poco a nord rispetto alla EAF, lungo una faglia diversa nella provincia di Kahramanmaraş. Questo secondo terremoto ha aggravato il bilancio dei danni e delle vittime e ha esteso l’area colpita.
Tutte le informazioni sulla sequenza sismica in Turchia sono disponibili in questa sezione del portale INGV e nella sezione dedicata di INGVterremoti.com.
Nel caso del Marocco la magnitudo è stata inferiore ma comunque piuttosto forte (6.8). Le vittime accertate in questo caso sono state intorno alle 2900, avendo colpito un’area relativamente poco popolata.
Le informazioni sulla sequenza sismica in Marocco sono disponibili nella sezione dedicata di INGVterremoti.com.
Le sequenze sismiche in Italia nel 2023
Anche nel 2023 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali già attive negli anni precedenti, come la sequenza in Italia centrale iniziata nell’agosto 2016. Le sequenze sismiche del 2023 sono state generalmente di breve durata e con valori di magnitudo non elevati. Di seguito vengono brevemente descritte le principali sequenze che hanno caratterizzato il 2023.
La sequenza in Italia centrale nel 2023
Nel 2023 l’attività sismica nell’area della sequenza di Amatrice-Visso-Norcia (centro Italia), iniziata il 24 agosto del 2016 e proseguita negli anni successivi, si è mantenuta costante nel numero complessivo di scosse, soprattutto con eventi di magnitudo inferiore a 2.0 e con pochi terremoti di magnitudo maggiore di 3. Ciò nonostante, questa sequenza contribuisce ancora in maniera significativa alla sismicità in Italia: i suoi oltre 5000 terremoti rappresentano una importante percentuale (circa il 30 %) di tutti i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale sul territorio nazionale nel 2023.
L’evento di magnitudo maggiore registrato in quest’area nel 2023 è avvenuto il 16 dicembre (ML 3.6) con epicentro ad Ussita (MC).
La sequenza in Appennino tosco-romagnolo
Dal mese di settembre in un’area dell’Appennino tosco-romagnolo, a nord di Firenze, è stata localizzata una sequenza sismica con quasi 800 eventi registrati nel 2023. Il terremoto di magnitudo maggiore, Mw 4.9, è stato registrato il 18 settembre nei pressi di Marradi (provincia di Firenze). Questo evento è stato risentito in tutta l’area dell’Appennino tosco-romagnolo, in Romagna, nella provincia di Firenze e in tutta la parte settentrionale della Toscana.
Le informazioni sulla sequenza sismica in Appennino tosco-romagnolo sono disponibili nella sezione dedicata di INGVterremoti.com.
La sequenza a Umbertide, provincia di Perugia
Dal pomeriggio del 9 marzo la Rete Sismica Nazionale ha localizzato numerosi eventi sismici nell’area di Umbertide in provincia di Perugia. In tutto il 2023 sono stati registrati oltre 300 terremoti, i due più forti sono avvenuti il 9 marzo, Mw 4.3 e Mw 4.5, a distanza di poche ore. Questi due eventi, oltre a provocare alcuni danni nell’area epicentrale, sono stati ampiamente risentiti in tutta l’Umbria settentrionale ed anche in alcune aree confinanti di Toscana, Marche e Lazio.
Tutte le informazioni sulla sequenza sismica in Umbria sono disponibili in questa sezione del portale INGV e nella sezione dedicata di INGVterremoti.com.
La sismicità nell’area dei Campi Flegrei
Nel 2023, in particolare dal mese di agosto, nell’area dei Campi Flegrei (Napoli) sono stati registrati dalla Rete di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV diversi sciami sismici con eventi anche risentiti dalla popolazione nella zona di Pozzuoli come quelli di magnitudo Md 3.8 del 7 settembre, Md 4.2 del 27 settembre, e Md 4.0 del 2 ottobre. In totale nell’area sono stati localizzati circa 450 eventi di magnitudo maggiore o uguale di 1.0. Tutte le localizzazioni degli eventi sismici sono disponibili sul sito dell’Osservatorio Vesuviano, incluse quelle di magnitudo inferiore a 1.0.
Tutte le informazioni sull’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei sono disponibili sul sito web dell’INGV-Osservatorio Vesuviano e sui canali web e social INGVvulcani.
La sismicità nel Mar Tirreno meridionale
In tutta l’area compresa tra l’arco calabro e il Tirreno meridionale l’attività sismica è molto frequente e spesso caratterizzata da terremoti anche molto profondi a causa del processo geologico noto come “subduzione“. Anche nel 2023 sono stati numerosi i terremoti registrati in quest’area, tra questi il terremoto di magnitudo maggiore del 2023 (Mw 5.2), avvenuto al largo della Costa Calabra, di fronte alla provincia di Cosenza il 1°maggio ad una profondità di 268 km. Da ricordare inoltre altri due eventi di magnitudo ML 4.3 e ML 4.6 avvenuti a febbraio e novembre in Mar Tirreno, con ipocentri ad oltre 400 km di profondità.
La mappa interattiva dei terremoti del 2023
La sismicità del 2023 registrata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV viene mostrata in una mappa interattiva (dashboard), disponibile nella galleria di story maps di INGVterremoti. In questa applicazione sono rappresentati i 16307 terremoti classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato per visualizzare i relativi parametri ipocentrali e la pagina informativa di evento dal portale terremoti.ingv.it.
Nell’applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un’area scelta dall’utente sulla mappa, il numero di terremoti totali localizzati nel 2023, la magnitudo massima, la lista con i terremoti di magnitudo maggiore, le classi di magnitudo ed infine il grafico della distribuzione del numero di eventi nei 12 mesi dell’anno (guida all’utilizzo della dashboard).
Da quest’anno è disponibile anche la versione per i dispostivi “mobile”, basta aprire il link dell’applicazione sul proprio per smartphone per visualizzare la versione “mobile” della dashboard.
Apri la mappa interattiva dei terremoti del 2023
A cura di Maurizio Pignone e Alessandro Amato INGV – Osservatorio Nazionale Terremoti.
Crediti dati e nota
ISIDe working group (2016) version 1.0, DOI: 10.13127/ISIDe, Italian Seismological Instrumental and parametric database: http://iside.rm.ingv.it/iside
Ricordiamo che i dati di tutti gli eventi sismici che avvengono in Italia vengono calcolati e rivisti dal personale in turno H24 nelle Sale Operative INGV di Roma, Napoli e Catania e pubblicati pochi minuti dopo ogni terremoto sul portale dei dati in tempo reale del Dipartimento TERREMOTI (http://terremoti.ingv.it/).
I dati si riferiscono a un’area rettangolare che ha i seguenti limiti: Latitudine tra 35°N e 49°N e Longitudine tra 5°E e 20°E.