Previsioni meteo a lungo termine e stagionali: hanno un senso oppure no?
Ha senso fare tendenze a uno o due mesi? Oppure dopo i 10 giorni non ha senso? Vediamolo insieme
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Il clima è un sistema complesso e dinamico che coinvolge una serie di fattori interconnessi, tra cui l’atmosfera, gli oceani, la terra e i ghiacci. Le previsioni meteo si basano su modelli matematici estremamente avanzati, che cercano di simulare queste interazioni per prevedere il tempo futuro. Risulta ovvio che la complessità del sistema rende difficile fare previsioni accurate a lungo termine.
L’anticiclone e l’Inverno
L’anticiclone è una zona di alta pressione atmosferica che condiziona il tempo in una determinata regione, anche per settimane. Durante la stagione fredda, l’anticiclone può portare tempo stabile e mite, spazzando via le condizioni più fredde tipiche della stagione, fenomeno sempre più frequente negli anni recenti.
I limiti delle previsioni a lungo termine
Le previsioni meteo sono ovviamente più affidabili nel breve termine, generalmente fino a una settimana (anche se a volte si arriva a 10 giorni, come possono sbagliare anche a 3). Oltre questo intervallo, i modelli diventano assai meno precisi e le proiezioni possono variare notevolmente. Questo è particolarmente vero durante periodi di alta variabilità atmosferica, quando le condizioni meteo possono cambiare rapidamente e basta poco per far cambiare radicalmente una previsione.
L’incertezza delle previsioni
Le previsioni in genere sono intrinsecamente incerte e soggette a cambiamenti. Spesso al professionista è richiesto un approccio scientifico e cauto. Non è scientifico pronosticare cose a 20 giorni e poi “ritrattare”: serve che il meteorologo analizzi le mappe e proponga il tutto passo-passo.