NEI PROSSIMI GIORNI NORD AMERICA ED EUROPA OCCIDENTALE SOTTO POTENTI ANTICICLONI DI BLOCCO
NEI PROSSIMI GIORNI NORD AMERICA ED EUROPA OCCIDENTALE SOTTO POTENTI ANTICICLONI DI BLOCCO
di Andrea Corigliano
Fisico dell’atmosfera.
Da alcuni giorni siamo sotto l’influenza di una potente circolazione anticiclonica che apporta condizioni di marcata stabilità atmosferica e temperature insolitamente miti per il periodo, soprattutto a partire dalle quote collinari e laddove non sono presenti le inversioni termiche. Dopo il modesto calo delle altezze di geopotenziale avvenuto alle nostre latitudini nelle ultime 48 ore, nei prossimi giorni il blocco anticiclonico è destinato nuovamente a intensificarsi per raggiungere l’apice della propria potenza all’inizio di febbraio. A sperimentare questo stallo della circolazione atmosferica non saremo soli, ma in compagnia del Nord America dove il segnale di un’altra circolazione di blocco sarà molto più marcato rispetto ai nostri settori.
Nei prossimi 7-10 giorni, infatti, la persistenza di un promontorio quasi stazionario in elevazione dagli Stati Uniti fino al Canada esporrà questi territori a un’aberrante anomalia di temperatura (figg. 1 e 2): là, dove il Vortice Polare alloggia con aria gelida, l’intrusione di una lama di aria calda subtropicale porterà le temperature a 850 hPa su valori positivi fino a circa 10-12 °C. Per questi settori del Nord America significherà così sperimentare scarti positivi medi dalla climatologia, calcolati su cinque giorni, che potrebbero arrivare a 20-25 °C tra il 29 gennaio e il 2 febbraio ed essere compresi tra 10 e 16 °C tra il 3 e il 7 febbraio.
Focalizzando l’attenzione sull’Europa, dovremo quindi aspettare gli ultimi giorni della prima decade del prossimo mese per vedere se si andrà delineando almeno un’attenuazione di questo anomalo anticiclone invernale che potrebbe di nuovo raggiungere, nell’arco di pochi giorni, una struttura molto insolita per il periodo: dalle elaborazioni modellistiche, infatti, si evince che per la climatologia lo scenario atteso sul settore occidentale del nostro continente intorno al 2-3 febbraio potrebbe essere, ancora una volta, molto raro.