Apparsa una nuova isola vulcanica al largo del Giappone
Nella seconda metà di ottobre 2023 un vulcano sottomarino situato nell’oceano Pacifico ha generato una eruzione che, nel giro di una settimana, ha creato una nuova piccola isola in Giappone
di Danilo Cavallaro
tratto da ingvvulcani
Nella seconda metà di ottobre 2023 un vulcano sottomarino situato nell’oceano Pacifico ha generato una eruzione che, nel giro di una settimana, ha creato una nuova piccola isola in Giappone. L’isola si trova a circa 1200 km a sud-est di Tokyo e a meno di un chilometro al largo dell’isola vulcanica di Ioto, una delle isole Ogasawara (e in particolare del gruppo di isole note col nome di Volcano Islands, Volcano group in figura 1). L’isola di Ioto è meglio conosciuta come Iwo Jima, ed è famosa perché è stata sede durante la Seconda Guerra Mondiale di una importante battaglia tra truppe giapponesi e forze statunitensi, che ebbero la meglio sui nipponici.
Contesto geodinamico e caratteristiche dell’attività eruttiva
Il contesto geodinamico in cui si inserisce l’ eruzione è caratterizzato da un vulcanismo di subduzione, in cui la placca pacifica si immerge al di sotto di quella delle Filippine. Le isole Ogasawara, costituite da numerosi coni di tufo, si trovano all’interno di una caldera sottomarina larga circa 9 km, interessata da frequenti eruzioni nel corso dell’ultimo secolo (come ad esempio quelle del 2012-13 e del 2021). In generale, si tratta di una zona estremamente attiva sia dal punto di vista sismico che vulcanico.
L’eruzione di tipo esplosivo che si è verificata ad ottobre 2023 è durata circa un mese e mezzo e non ha arrecato danni all’isola principale di Ioto. Ha prodotto ceneri, pomici e scorie scure che, accumulandosi, hanno formato un’isola alta circa 169 m (figura 2). Nel corso dell’eruzione si sono verificate frequenti esplosioni in cui i materiali espulsi hanno raggiunto un’altezza di circa 800 metri sopra la bocca eruttiva (figura 3). Nell’acqua intorno all’isola sono state osservate pomici galleggianti di colore marrone. Le esplosioni con emissione di ceneri e scorie erano accompagnate da emissioni di gas e vapore acqueo che formavano pennacchi biancastri (figura 4).
Erosione della nuova isola
Una volta emersa, la nuova isola è stata intensamente erosa dal moto ondoso che ne ha cambiato sensibilmente la forma, da circolare ad allungata (circa 500 m di lunghezza) (figura 5). A causa dei processi di erosione e deposizione, la morfologia si è modificata al punto che l’estremità settentrionale della nuova isola si è quasi congiunta all’isola principale di Ioto. Attualmente, a più di un mese di distanza dalla fine dell’eruzione, l’area è ancora soggetta a un intenso degassamento sottomarino.
Questa tipologia di eruzioni è chiamata surtseyana. Tipiche di fondali poco profondi, le eruzioni surtseyane sono solitamente caratterizzate da elevata esplosività a causa dell’interazione tra magma e acqua. Il nome deriva dall’isola di Surtsey, situata a largo della costa meridionale dell’Islanda, formatasi tra il 1963 e il 1967 a seguito di un’eruzione sottomarina. Alla fine dell’eruzione l’isola era alta 175 m con una superficie di oltre 2 km2 e costituita da depositi piroclastici e colate laviche. Da allora l’isola è stata soggetta all’erosione del moto ondoso che ne ha ridotto di molto le dimensioni.
Precedenti in Italia
Gli eventi appena descritti fanno tornare in mente la nota vicenda che si verificò nel 1831 nel Canale di Sicilia, quando un’eruzione sottomarina diede vita alla famosa Isola Ferdinandea, a circa 50 km di distanza dalla costa meridionale della Sicilia. Anche allora, in pochi mesi, l’isola fu completamente erosa dal moto ondoso.
Attualmente il conetto vulcanico che diede vita all’Isola Ferdinandea si trova ad una profondità di 9 metri sotto il livello del mare, costituendo una secca in mezzo al mare, ampiamente colonizzata da gorgonie e coralli e abbondantemente abitata dalla fauna locale.