Scala e misura dei venti: la classificazione Beaufort

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Scala e misura dei venti: la classificazione Beaufort

In meteorologia il vento non è altro che una massa d’aria in movimento, da una zona a pressione maggiore ad una con pressione minore.
tratto da centrometeo

Come si misura?

Per quanto riguarda la direzione del vento generalmente viene espressa in base alla direzione da cui soffia, cioè da cui proviene. Quindi dire ad esempio “vento occidentale” significa dire che soffia da ovest verso est. Si può misurare con banderuole e con maniche a vento (come negli aeroporti).

La velocità invece è misurata dagli anemometri, tipicamente mediante eliche o coppe rotanti, come è nel caso tipico delle stazioni meteo. Se serve maggiore precisione il vento può essere misurato tramite la velocità di propagazione degli ultrasuoni o altre tecniche. La velocità del vento, o meglio la sua intensità, viene misurata a dieci metri di altezza, calcolando la media su dieci minuti di misurazione. Ci sono delle eccezioni, come ad esempio per i cicloni tropicali, in cui la media è calcolata su un minuto.

Si chiama raffica un breve impulso di vento ad alta velocità (secondo una definizione deve eccedere di 10 nodi (19 km/h) la velocità del vento misurata in dieci minuti). Infine si chiama groppo un veloce e intenso incremento della velocità media del vento.

In quota per misurare i venti vengono usate radiosonde monitorate con il GPS o misurando il movimento del pallone aerostatico a cui la radiosonda è agganciata. Poi ci sono varie tecniche di telerilevamento del vento come il SODAR, il doppler lidar e i radar, che sono in grado di misurare l’effetto Doppler della radiazione elettromagnetica diffusa o riflessa da varie particelle come aerosol o molecole.

La classificazione Beaufort

E’ la scala convenzionale, inventata da Sir Francis Beaufort (Navan, 7 maggio 1774 – Hove, 17 dicembre 1857) un ammiraglio, cartografo ed esploratore britannico, direttore dell’Ufficio idrogafico della Royal Navy, i cui valori vanno da 0 a 12 Forza Bft, successivamente portati a 17 per agevolare la misurazione della forza dei vari tipi di uragani. Lo 0 corrisponde alla calma di vento, invece il 12 all’uragano (prolungando poi a 17). Qui di seguito presentiamo una tabella che rappresenta l’intera scala. La colonna delle onde deve essere interpretata solamente come guida indicativa, grosso modo le condizioni che potremmo incontrare in alto mare, lontano dalle coste, ma non deve essere utilizzata per stimare lo stato del mare e nemmeno in senso inverso, cioè per dedurre il vento a partire dallo stato del mare.

Ad esempio nei bacini interni o presso le coste con un vento di terra, l’altezza delle onde sarà più piccola e le onde stesse più ripide. Inoltre non viene considerato il fenomeno del fetch (la superficie di mare aperto su cui spira il vento con direzione e intensità costante ed entro cui avviene la generazione del moto ondoso) così come un mare mosso potrebbe essere stato causato da un vento molto più lontano. Le cifre fra parentesi indicano l’altezza massima probabile.

FORZA
BEAUFORT
VELOCITA’
IN NODI
VELOCITA’ 
IN KM/H
DESCRIZIONE 
DEL VENTO
ALTEZZA DELLE ONDE IN METRIALTRI EFFETTI AMBIENTALI
0<1<1Calma— (il mare è uno specchio)Il fumo sale verticalmente
11-31-5Bava di vento0.1 (0.1)Il fumo devìa leggermente
24-66-11Brezza leggera0.2 (0.3)Si muovono le foglie
37-1012-19Brezza tesa0.6 (1)Si agitano foglie e piccoli rami
411-1620-28Vento moderato1 (1.5)La polvere si solleva
517-2129-38Vento teso2 (2.5)Anche gli arbusti oscillano
622-2739-49Vento fresco3 (4)Si agitano i grandi rami, i fili sibilano
728-3350-61Vento forte4 (5.5)Si muovono interi alberi, difficile camminare controvento
834-4062-74Burrasca5.5 (7.5)Non si riesce a camminare controvento. Si spezzano i rami
941-4775-88Burrasca forte7 (10)Camini e tegole vengono divelti
1048-5589-102Tempesta9 (12.5)Alberi sradicati, ingenti danni alle abitazioni
1156-63103-117Tempesta violenta11.5 (16)Devastazioni gravi
1264 e oltre118 e oltreUragano14 (-)Edifici e manufatti distrutti
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