UNA CORRENTE A GETTO «SPARATA» SUL CIELO DELL’EUROPA OCCIDENTALE
di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
tratto da centrometeo
In tutto il suo splendore l’immagine satellitare di ieri sera ci mostra la veemenza e la forza della corrente a getto polare che, con il suo ramo più meridionale, sta entrando sui cieli dell’Europa occidentale con la velocità tipica di una Ferrari: siamo sui 130-140 nodi, cioè circa 250 km/h intorno ai 9000 metri di altezza.
Quella banda nuvolosa che osserviamo raffigura proprio quel canale di bassa pressione, a foggia di piano inclinato, che si è creato in quota a seguito del forte gradiente di geopotenziale esistente tra le due circolazioni antagoniste che si trovano agli antipodi e che nell’ultimo articolo avevamo identificato nel Ciclone d’Islanda e nell’Anticiclone delle Azzorre.
Una nuvolosità che, con il proprio moto di propagazione da ovest verso est, è il chiaro segno della corrente occidentale portante che caratterizzerà il nostro tempo durante questa settimana, conferendole molta variabilità. Perché si è formata quella nuvolosità? Per un motivo molto semplice: perché in natura il vuoto non esiste e l’atmosfera mette sempre in atto meccanismi affinché ci sia sempre un bilancio tra le masse d’aria che partecipano all’evoluzione del tempo.
All’interno di quell’ovale tracciato con la linea nera le velocità della corrente sono massime perché è maggiore il gradiente (di cui sopra) e, come abbiamo detto, i venti raggiungono i 250 km.
In periferia, invece, la velocità diminuisce e, di conseguenza, determina un minore apporto di massa d’aria rispetto all’apporto che si ha nell’area interna, dove il flusso è molto più veloce e quindi fa affluire molta più aria nello stesso intervallo di tempo.
Lo squilibrio che si viene a creare, proprio a causa di questo divario delle due velocità della corrente lungo il proprio asse di propagazione, viene allora compensato dal risucchio dal basso di altra massa aria che, trasportando in quota anche molta umidità, ne determina la condensazione visibile proprio in quella imponente banda nuvolosa.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera