NON CHIAMATELA OTTOBRATA, PER FAVORE
Il periodo anticiclonico sarà ancora lungo e, con buona probabilità, abbraccerà almeno tutta la prima decade del mese di ottobre.
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Per cogliere qualche sfumatura, verso la metà della prossima settimana si conferma appena una parziale e temporanea attenuazione del promontorio sul proprio bordo settentrionale che potrebbe lasciare transitare un po’ di nuvolosità irregolare al Nord e su parte del Centro, frutto di qualche sbuffo di aria umida di origine atlantica i cui effetti potrebbero essere avvertiti anche con un lieve calo delle temperature che dovrebbero comunque rimanere su valori superiori alle medie stagionali.
La modesta contrazione della figura anticiclonica sarà probabilmente seguita da una nuova pulsazione e quindi da una rimonta del promontorio che dovrebbe interessare il settore del Mediterraneo centro-occidentale almeno fino al 10 ottobre.
Possiamo parlare di ottobrata? Non proprio, perché ciò che ci sta proponendo la dinamica del tempo in questi giorni continua sulla via percorsa da settembre ed è ancora a tutti gli effetti un proseguo della stagione estiva: la struttura dell’atmosfera non ha cambiato veste e continua a presentare, a tutte le quote, caratteristiche tipiche di giugno e di luglio nella dilatazione delle superfici isobariche (la superficie di 500 hPa si trova ancora oltre i 5800 metri) e nel campo termico a 850 hPa (a 1500 metri l’avvento di aria calda subtropicale porta le temperature intorno ai 15 °C con estrema facilità).
Anche al suolo i valori massimi sono prettamente estivi, sebbene si siano quasi del tutto estinte le notti tropicali per via dell’ormai dilatata parentesi notturna.
Non possiamo parlare di ottobrata perché manca quel tempo che avrebbe dato valore all’ottobrata stessa. Mancano cioè le tempeste equinoziali, cioè quella fase atmosferica che di solito cadeva tra la terza decade di settembre e la prima di ottobre e che dava il via alla nostra stagione delle piogge. Manca quindi quella fase piovosa di inizio stagione autunnale che poi lasciava un po’ di respiro con qualche giorno di tempo più stabile e mite.
Di questa fase piovosa, in arrivo da ovest con una prima sequenza di perturbazioni atlantiche, non c’è ancora traccia come viene testimoniato da una previsione di probabilità molto bassa o addirittura nulla di avere precipitazioni almeno per tutta la prima decade di ottobre.
NB: il grafico è indicativo, da intendere come segnale dominante.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
1 commento
Cito dal tuo sito:
Caldo estremo per essere Ottobre! I motivi “dell’ottobrata” italiana.