L’impatto dei cambiamenti climatici nel Mediterraneo è maggiore che in altre parti del pianeta
Il Mediterraneo è uno dei punti più vulnerabile ai cambiamenti climatici. E’ importante capire l’impatto dei cambiamenti attuali per mitigarne gli effetti in futuro.
di Tommaso Alberti
INGVAMBIENTE
Per la sua posizine strategica, circondata da Paesi europei a nord, nordafricani e mediorientali a sud-est, la regione mediterranea è molto importante dal punto di vista economico e sociale. La sua rilevanza scientifica è stata riconosciuta nell’ultimo rapporto AR6 dell’IPCC:
“Il Mediterraneo è uno dei luoghi più importanti e vulnerabili ai cambiamenti climatici”.
È quindi urgente esaminare il possibile impatto di questi attuali e prossimi cambiamenti climatici per cercare di mitigarne gli effetti.
Gli effetti del cambiamento climatico sul Mediterraneo
Negli ultimi decenni il Mediterraneo ha sperimentato un riscaldamento più rapido rispetto alla media globale. Le temperature estive sono aumentate, con conseguenze dirette sulle risorse idriche, sull’agricoltura e sulla salute umana. Le ondate di calore sono diventate più intense, mettendo a rischio la sicurezza delle persone, in particolare i bambini, gli anziani e le persone con problemi di salute.
Le conseguenze del cambiamento climatico sono molteplici, vanno dal progressivo innalzamento del livello del mare a eventi meteorologici e marini estremi, ma anche siccità e desertificazione.
Il livello del mare nel Mediterraneo, infatti, sta aumentando più velocemente rispetto alla media globale, minacciando le zone costiere e le infrastrutture. Le città costiere, i siti archeologici e gli ecosistemi costieri sono a rischio di erosione e allagamenti. Inoltre l’aumento del livello marino ha come conseguenza la salinizzazione delle falde acquifere costiere che sta minacciando le risorse idriche sotterranee, cruciali per l’approvvigionamento idrico di molte comunità.
Gli effetti del cambiamento climatico nel Mediterraneo si estendono anche agli ecosistemi marini. L’aumento delle temperature delle acque marine ha un impatto sulle specie marine, di cui si osserva una riduzione della biodiversità e la proliferazione di specie invasive. Inoltre, l’acidificazione degli oceani, causata dall’assorbimento di anidride carbonica da parte del mare, minaccia la sopravvivenza di organismi marini sensibili come i coralli e i molluschi.
Un altro effetto del cambiamento climatico nel Mediterraneo è rappresentato dalla diminuzione delle precipitazioni e dalla crescente aridità. Le piogge si sono ridotte in molte zone, mettendo sotto pressione le risorse idriche già limitate e contribuendo all’aumento del rischio di siccità. Questo ha conseguenze significative sull’agricoltura, sull’ecosistema terrestre e sulla disponibilità di acqua potabile per le comunità locali.
La scienza del clima
Tutti questi effetti richiedono sfide sempre più avvincenti dal punto di vista scientifico con lo sviluppo di metodologie di analisi e classificazione innovative. Una di queste è lo studio dell’attribuzione di eventi estremi ai cambiamenti climatici, un campo relativamente nuovo della scienza del clima, il cui concetto è stato teorizzato per la prima volta all’inizio degli anni 2000. L’idea originale è quella di confrontare la probabilità o l’intensità di un evento osservato, con la sua probabilità di verificarsi in un mondo immaginario in cui il cambiamento climatico indotto dall’uomo non esista.
Applicati al Mediterraneo tali studi mirano a determinare se il cambiamento climatico indotto dall’uomo abbia avuto un ruolo nel verificarsi di eventi meteorologici estremi e in che misura. Per fare ciò si prende in considerazione una serie di eventi estremi, tra cui ondate di calore, siccità, forti precipitazioni, inondazioni e cicloni.
I risultati mostrano che l’intensità e la frequenza delle ondate di calore nella regione mediterranea sono aumentate negli ultimi anni influendo anche sulla variabilità stagionale (le stagioni si presentano in anticipo/ritardo e/o variabili nella loro durata). Anche la frequenza e l’intensità delle siccità sono analogamente aumentate, in particolare nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale. Queste tendenze sono verosimilmente legate in gran parte alle attività umane.
In alcuni casi è stato anche possibile quantificare il contributo del cambiamento climatico in specifici eventi estremi, come l’ondata di calore mediterranea del 2021 che ha battuto il record europeo di temperatura o la siccità euro-mediterranea del 2022.
Studi di attribuzione di eventi climatici estremi nel bacino del Mediterraneo suggeriscono che i cambiamenti climatici causati dall’uomo stanno già avendo un impatto significativo sulla regione, in particolare sul ciclo idrologico e sull’aumento del rischio di incendi. È probabile che la situazione peggiori in futuro se le emissioni globali di gas serra non saranno ridotte in modo significativo.
Cosa possiamo fare oggi
Per affrontare gli effetti del cambiamento climatico nel Mediterraneo è essenziale adottare strategie di mitigazione e adattamento. Ciò include la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso l’adozione di politiche energetiche sostenibili e la promozione di energie rinnovabili. Inoltre, è necessario implementare misure di adattamento che migliorino la gestione delle risorse idriche, la pianificazione urbana, la tutela degli ecosistemi costieri e l’agricoltura resiliente al clima.
La cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare il cambiamento climatico nel Mediterraneo.
Occorre una sinergia… L’ARTICOLO CONTINUA QUI