ARRIVA IL CALDO “MALTEMPO” NORD AFRICANO
ARRIVA IL CALDO “MALTEMPO” NORD AFRICANO.
Un evento meteorologico dovrebbe essere etichettato come «bel tempo» o come «maltempo» a seconda delle circostanze che si presentano di volta in volta e a seconda, soprattutto, degli impatti che l’evento stesso ha sulla nostra incolumità o sulla nostra salute. Ma non è mai così, perchè?
di Andrea Corigliano
I media utilizzano il termine «maltempo» tutte le volte in cui le condizioni atmosferiche «peggiorano» e arriva la pioggia. Quando ci si trova in uno stato di siccità, la pioggia sarebbe invece da ritenere una benedizione perché dà sollievo alla natura che è sofferente per la mancanza di acqua. Un evento meteorologico dovrebbe quindi essere etichettato come «bel tempo» o come «maltempo» a seconda delle circostanze che si presentano di volta in volta e a seconda, soprattutto, degli impatti che l’evento stesso ha sulla nostra incolumità o sulla nostra salute.
Diventa così «maltempo» un forte temporale associato a violente raffiche di vento e a un nubifragio, una disastrosa grandinata o una pioggia intensa e duratura dalla quale può scaturire un’alluvione: in tutti questi casi è a rischio la nostra incolumità e quindi è fondamentale fare prevenzione per limitare il più possibile i rischi legati al «maltempo». Anche le intense ondate di calore rientrano allora negli eventi che possiamo etichettare con questo termine perché temperature particolarmente elevate, associate a tassi di umidità anche medio-alti, costituiscono un pericolo per la nostra salute, specie nelle persone più deboli e fragili. D’altro canto, se durante un’ondata di calore si invita a non fare uscire di casa soprattutto i bambini e gli anziani nelle ore centrali del giorno, è perché è necessario evitare certi comportamenti proprio come quando ci si trova con l’automobile davanti a un sottopasso allagato.
Le ondate di caldo di matrice nord africana sono quindi eventi da considerare come «maltempo», proprio come… CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE