Scoperti nuovi giganteschi geoglifi nel deserto peruviano di Nazca… grazie all’intelligenza artificiale
Il deserto peruviano di Nazca continua a regalarci sorprese: un gruppo di ricerca congiunto dello Yamagata University Institute di Nasca e l’IBM Japan ha scoperto quattro geoglifi perduti grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Il mistero continua
Di Roberta De Carolis
www.greenme.it
Stavolta è l’intelligenza artificiale a svelarci nuove sorprese dal deserto peruviano di Nazca: : un gruppo di ricerca congiunto dello Yamagata University Institute di Nasca e l’IBM Japan ha scoperto tre geoglifi perduti, di cui uno enorme. E il mistero continua.
Le Linee di Nazca sono state incise nel deserto fino a 2.400 anni fa. Il sito è patrimonio dell’UNESCO. Da tempo gli studiosi si interrogano su questi misteriosi disegni, anche se la maggior parte di loro ora ritiene che fossero usati per processioni cerimoniali lungo i contorni delle figure. E l’utilizzo dell’intelligenza artificiale era previsto da tempo ed era stato anche già utilizzato nel recente passato.
Nel 2019, per esempio, gli scienziati avevano identificato in questo modo una figura umanoide di circa 4 m di lunghezza e 2 m di diametro, mentre ora un paio di gambe largo più di 77 metri, un pesce di 19 m di diametro e un uccello largo 17 m.
Finora stati scoperti più di 350 geoglifi (tra cui colibrì, scimmie, balene, ragni, fiori, disegni geometrici e strumenti), i primi dei quali rinvenuti negli anni ‘20 del secolo scorso dai piloti di aerei peruviani. Comunque, sebbene la maggior parte di queste figure si trovi effettivamente nel deserto di Nazca, si trovano altre anche altrove in Perù.
Ora abbiamo una nuova figura umanoide con una testa rettangolare che sembra indossare un copricapo e portare un bastone e i tre punti nella testa rettangolare raffigurano probabilmente un naso e gli occhi.
La tecnica usata in questa ultima ricerca, in particolare, è un sistema di deep learning, ispirato al modo in cui il cervello umano elabora le informazioni, che normalmente viene addestrato su migliaia o milioni di oggetti conosciuti.
Ora invece i ricercatori sono riusciti ad ottenere un sistema efficiente addestrando con i dati di soli 21 geoglifi di Nazca conosciuti, che hanno suddiviso in “elementi”. Comunque, poiché ciascuno di loro è composto da una dozzina di questi elementi, come una testa, un busto, un braccio o una gamba, il nuovo sistema di deep learning è stato in grado di ha trovato solo parti di geoglifi.
Il geoglifo ‘paio di gambe’ è tuttavia il più grande dei geoglifi di Nazca scoperti dal nuovo sistema di intelligenza artificiale, con un diametro di oltre 77 metri.
L’intelligenza artificiale ha identificato possibili figure circa 21 volte più velocemente di un archeologo esperto e gli scienziati si sono recati successivamente nei siti dei candidati più probabili per verificare che esistessero effettivamente, confermandoli.
Gli autori sostengono che il sistema potrebbe essere utile anche nei casi in cui gli esperti umani trascurino i geoglifi nelle fotografie aeree: il geoglifo umanoide appena scoperto, ad esempio, era vicino al famoso geoglifo colibrì di Nazca ma non era mai stato individuato prima.
Trovare queste antiche Linee di Nazca ora è importante poiché molti geoglifi rischiano la distruzione, soprattutto a causa dell’erosione e dei cambiamenti climatici, che possono produrre più pioggia e danneggiare le linee di superficie.
È imperativo identificare e proteggere il maggior numero possibile di geoglifi
hanno confermato infatti a Livescience gli scienziati.
Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Archaeological Science.
Fonti: Livescience / Yamagata University Institute / Journal of Archaeological Science