Meteo prossima settimana: torna il rischio per eventi estremi per l’Italia

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Meteo prossima settimana: torna il rischio per eventi estremi per l’Italia

Meteo prossima settimana: torna il rischio per eventi estremi per l’Italia

Da lunedì 12 giugno la situazione meteo potrebbe di nuovo peggiorare. Si potrebbe riproporre l’incubo nubifragi e allagamenti
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Primo assaggio d’estate nella seconda parte del prossimo weekend, infatti avremo caldo e bel tempo sulla nostra penisola con temperature che al Centro-Sud ed in Sicilia potranno toccare i 33-34°C. Attenzione all’instabilità climatica in cui si trova l’Italia e che potrebbe portare soprattutto nelle ore pomeridiane temporali intensi sulle Alpi e sugli Appennini.

Da lunedì la situazione cambierà e tornerà alto il rischio di temporali diffusi soprattutto per il Nord Italia. Dal 12 giugno arriveranno infiltrazioni di aria fredda in quota che movimenteranno l’atmosfera. Le differenze di temperature tra le masse d’aria riproporranno nelle ore diurne eventi estremi accompagnati da colpi di vento e grandine anche di grosse dimensioni. Questo coinvolgerà soprattutto regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto: sarà, probabilmente, solo l’inizio di una parentesi molto perturbata per il nostro paese.

Secondo i modelli c’è la possibilità che, un vortice depressionario, attualmente situato al largo della penisola iberica, possa dirigersi verso il Mediterraneo occidentale, facendo convogliare masse di aria fresche ed instabili, tra le giornate di martedì 13 e mercoledì 14 giugno, verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Il rischio sarebbe quello di attivare un’area ciclonica sui nostri mari e la circolazione antioraria delle correnti attorno al minim, andrebbe a far affluire correnti caldo-umide dall’Africa facendo aumentare l’energia potenziale in gioco. Questo porterebbe alla pericolosa creazione di sistemi temporaleschi notevoli.

Le zone potenzialmente più a rischio? Quelle adiacenti ai rilievi, dove non si escludono accumuli di precipitazioni che potrebbero raggiungere 200 millimetri nell’arco di poche ore, ovvero il quantitativo che si avrebbe normalmente in circa 2 mesi.

Il reale rischio è di assistere ad aventi estremi come nubifragi e alluvioni lampo, questi si realizzano quando si hanno intensi temporali in aree ristrette di territorio, specie dove si hanno terreni già saturi dalle precipitazioni avvenute nell’ultimo mese.

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