Le prime immagini dell’incontro tra la sonda BepiColombo e Mercurio
Utili per ricostruire la storia geologica del pianeta
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Pubblicate le prime tre immagini ravvicinate di Mercurio riprese il 19 giugno durante il terzo sorvolo della sonda BepiColombo, delle agenzie spaziali di Europa e Giappone: le foto mostrano diverse curiosità geologiche (come la scarpata Beagle Rupes) e un cratere da impatto largo 218 chilometri a cui è stato dato il nome ‘Manley’, in onore dell’artista giamaicana Edna Manley.
L’incontro ravvicinato con il lato non illuminato di Mercurio è avvenuto alle 21:34 ora italiana, quando la sonda è arrivata alla minima distanza dal pianeta, pari a 236 chilometri. Si tratta del terzo di sei sorvoli che BepiColombo deve compiere per rallentare la sua corsa e inserirsi nell’orbita del pianeta entro dicembre 2025. secondi
“E’ andato tutto liscio durante il flyby e le immagini riprese dalle telecamere di monitoraggio durante la fase di avvicinamento sono state trasmesse a Terra”, afferma Ignacio Clerigo, responsabile delle operazioni di BepiColombo presso l’Esa. “Durante la pianificazione delle immagini da riprendere nel flyby avevamo capito che avremmo visto questo grande cratere, ma non aveva ancora un nome”, spiega David Rothery, membro del team responsabile dello strumento Mcam di BepiColombo. “Sarà chiaramente di interesse per gli scienziati in futuro perché ha scavato del materiale scuro a bassa riflettanza che potrebbe essere un residuo della crosta primordiale di Mercurio, ricca di carbonio. Inoltre, il letto del bacino è stato inondato da lava, una dimostrazione di una prolungata attività vulcanica”. La sonda in orbita indagherà ulteriormente la composizione di questo materiale in modo da capire meglio la storia geologica del pianeta.
“Le immagini viste durante questo sorvolo, le migliori ottenute finora da Mcam, gettano le basi per un’entusiasmante prosieguo di missione per BepiColombo”, afferma il planetologo Jack Wright. “Con la serie completa di strumenti scientifici esploreremo tutti gli aspetti del misterioso Mercurio: dal suo nucleo ai processi superficiali, il campo magnetico e l’esosfera, per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione di un pianeta vicino alla sua stella madre”.