Pubblicati i dati della missione che ha deviato un asteroide
Tante le firme italiane sui risultati di Dart e LiciaCube
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Sono pubblicati sulla rivista Nature tutti i risultati della prima operazione di difesa planetaria, ossia la deviazione di un asteroide, Dimorphos, da parte della sonda Dart della Nasa, avvenuta il 26 settembre 2022 mentre il nanosatellite italiano LiciaCube fotografava l’evento.
Tre dei cinque articoli dedicati ai risultati sono firmati dai ricercatori italiani di LiciaCube di Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto di Fisica Applicata parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifac-Cnr), Politecnico di Milano, Universita’ di Bologna e Universita’ Parthenope di Napoli.
“Vengono pubblicati oggi i primi risultati scientifici della missione Dart.
È stata un incredibile successo e LiciaCube ha svolto un ruolo chiave nel testimoniare questo evento, acquisendo immagini uniche e di grande valore scientifico”, osserva in una nota la e coordinatrice scientifica di LiciaCube, Elisabetta Dotto, dell’Inaf. Per Angelo Zinzi, responsabile scientifico di LiciaCube per l’Asi, “a poco piu’ di cinque mesi dall’impatto, le immagini acquisite da LiciaCube si confermano essere una sorgente di informazione unica per svelare la natura di corpi celesti di grande fascino e interesse come gli asteroidi”. La missione “tutta italiana – ha aggiunto – e’ stata fondamentale anche per permettere di valutare per la prima volta l’efficacia di una tecnica per la rimozione di asteroidi potenzialmente pericolosi. Il lavoro del team scientifico e’ tutt’altro che finito e nei prossimi mesi ci aspettiamo nuove pubblicazioni basate anche solo sui dati LiciaCube”.
Per Fabio Ferrari, del Politecnico di Milano, coautore delle ricerche, “Dart rappresenta un momento storico per l’esplorazione spaziale” che ” ci ha permesso e ci permettera’ ancora nei prossimi mesi, di studiare la struttura e la storia evolutiva di questi corpi celesti, cosi’ vicini a noi ma ancora cosi’ poco conosciuti”.
Gli studi pubblicati su Nature hanno permesso di determinare che la quantita’ di moto trasferita da Dart all’asteroide con l’impatto in se’ e’ stata inferiore rispetto a quella generata dal getto del materiale sollevato dalla superificie di Dimorphos.
Un’altra pubblicazione riporta le osservazioni fatte dal telescopio spaziale Hubble nel periodo che va da 15 minuti fino a circa 18 giorni dopo l’impatto della sonda Dart ((Double Asteroid Redirection Test). I dati ricostruiscono il movimento del materiale espulso dall’asteroide dopo l’impatto e indicano il modo in cui e’ stato influenzato dall’interazione gravitazionale esercitata dal compagno di Dimorphos, Didymos, e dalla pressione della radiazione solare. Il materiale espulso a velocita’ piu’ bassa si e’ disperso formando una coda. Pubblicate, infine anche le immagini ottenute nel corso dell’avvicinamento di Dart a Dimorphos, fino al momento dell’impatto, che hanno permesso di ricostruire la sequenza temporale, la posizione e la natura del sito di impatto, dimensioni e forma di Dimorphos