Milioni di persone nel mondo sono a rischio per le possibili esondazioni dei laghi glaciali
In 15 milioni almeno vivono nei percorsi di inondazione dei laghi in espansione a causa della progressiva fusione dei ghiacciai di montagna. Il problema è particolarmente grave lungo le catene montuose dell’Asia e dell’America Latina dove le comunità umane sono più vulnerabili
di Chelsea Harvey/E&E News
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Almeno 15 milioni di persone in tutto il mondo vivono nei percorsi alluvionali di pericolosi laghi glaciali che possono rompere bruscamente gli argini e precipitare giù per i fianchi delle montagne. Uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Communications” è l’ultimo avvertimento sulle minacce poste dalla fusione dei ghiacciai di montagna. Più della metà delle persone che si trovano nei percorsi di inondazione sono concentrate in quattro Paesi: India, Pakistan, Perù e Cina.
I laghi glaciali sono grandi bacini di acqua di fusione che si formano alla base dei ghiacciai che si riducono sempre di più. Espandendosi, questi laghi possono diventare pericolosi e imprevedibili. Se i livelli dell’acqua salgono troppo o le pareti dei laghi cedono, possono improvvisamente rompere i loro argini, facendo precipitare torrenti d’acqua sui fianchi delle montagne.
Queste “inondazioni da lago glaciale”, come le chiamano gli scienziati, possono essere catastrofiche, in grado di distruggere case, impianti idroelettrici e altre infrastrutture sul loro cammino. È noto che quando si verificano causano centinaia di morti. Gli scienziati temono che questi eventi siano destinati ad aumentare. I ghiacciai di montagna, dalle Ande all’Himalaya alle Alpi europee, si stanno riducendo a causa dell’aumento delle temperature globali.
Studi recenti hanno rilevato che i ghiacciai al di fuori delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide stanno probabilmente perdendo quasi 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno. Queste perdite stanno accelerando nel tempo.
Nel frattempo, secondo le ricerche, i laghi glaciali stanno diventando più grandi. Stanno aumentando in superficie, volume e numero totale in tutto il mondo. Il nuovo studio rileva che milioni di persone vivono direttamente sul loro percorso. I ricercatori hanno condotto una valutazione globale dei rischi di inondazione dei laghi glaciali esaminando le popolazioni che vivono entro 50 chilometri dall’acqua: un’area generalmente ritenuta in pericolo in caso di esondazione dei laghi. Hanno anche esaminato il livello di sviluppo umano in queste zone per valutare la vulnerabilità delle comunità locali in caso di inondazioni.
Hanno scoperto che circa 15 milioni di persone in tutto il mondo vivono all’interno della zona di pericolo di 50 chilometri dei laghi glaciali. Circa il 62 per cento di loro risiede nell’Alta Asia (o Asia di alta montagna, High Mountain Asia) una regione che si estende dall’Hindu Kush fino all’Himalaya orientale. Il Pakistan e la Cina corrono i rischi maggiori, con circa due milioni di persone e un milione di persone, rispettivamente, che vivono in pericolo.
Le comunità dell’Alta Asia tendono a trovarsi più vicine alle zone a rischio, con un totale di circa un milione di persone che vivono entro dieci chilometri da un lago glaciale. Queste comunità hanno meno probabilità di beneficiare di sistemi di allerta precoce e più probabilità di subire danni devastanti. Lo studio ha anche rilevato che l’Alta Asia e la Cordigliera delle Ande tendono ad avere livelli più alti di corruzione politica e livelli più bassi di sviluppo umano, rendendo le comunità meno inclini ad avere accesso ai sistemi di allerta precoce e ad altre risorse per i disastri, aumentando la loro vulnerabilità agli impatti delle inondazioni glaciali. Luoghi come l’alto Artide, tra cui il Canada, la Groenlandia e le aree circostanti, tendono ad affrontare rischi molto più bassi nonostante la presenza di molti ghiacciai. Hanno meno persone che vivono in prossimità dei laghi glaciali e livelli più bassi di vulnerabilità sociale ai disastri.
Lo studio evidenzia che i rischi di inondazioni glaciali non dipendono solo dal numero e dalle dimensioni dei laghi glaciali di un’area. Anche la popolazione dell’area, la vicinanza delle comunità alla zona di pericolo e i livelli di vulnerabilità sociale hanno la loro importanza. Lo studio rileva inoltre che alcuni dei luoghi più vulnerabili del mondo potrebbero non ricevere l’attenzione scientifica che meritano, rispetto ai rischi che corrono.
Tra il 1990 e il 2015, hanno rilevato i ricercatori, la maggior parte delle ricerche pubblicate sulle inondazioni dei laghi glaciali si è concentrata sul Nord America, sull’Islanda e sulle montagne Hindu Kush e Karakoram in Asia. Dal 2017, l’Himalaya è emerso come area di ricerca principale. Ma negli ultimi quattro decenni, le Ande – evidenziate nel nuovo studio come una delle regioni più vulnerabili del mondo – sono state oggetto di meno dell’otto per cento di tutte le ricerche sull’argomento.